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Tre gol per dirsi addio. Paradosso Kokorin: finalmente in forma, ma destinato a salutare

Ritiro pre-campionato finalmente a buon livello per il russo reduce da un'ottima stagione a Cipro. Ma ormai per lui non c'è più posto

Nel primo ritiro estivo in viola, quello a Moena nell'estate 2021, dopo i primi 6 mesi parecchio complicati anche per gli infortuni, Aleksandr Kokorin era considerato molto più che un'alternativa a Vlahovic. Per i dirigenti il russo dava parecchie garanzie, tanto che in estate non fu preso nessuno per fare da spalla al serbo.

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Mentre in val di Fassa il buon Koko rimase anche una buona mezz'ora (ma anche di più) a tentare di girare un video in cui doveva essere ripreso mentre faceva gesti acrobatici. "Professor Kokorin: tiro al volo", lo spot ideato dal comparto comunicazione della Fiorentina.

Rimase quello, dopo tanta fatica per i palloni che non volevano proprio entrare, uno dei punti più alti di quell'estate per il russo. TRE GOL PER DIRSI ADDIO. Non andò meglio la preparazione estiva successiva, dopo la prima annata con Italiano condita da 125' totali spalmati su 7 presenze.

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Poi il trasferimento a Cipro, all'Aris Limassol. Una stagione da miglior giocatore del campionato con lo storico scudetto regalato alla sua squadra. Un'annata da 13 gol e 6 assist in 30 partite. Quindi il ritorno a Firenze e il ritiro al Viola Park, ma con la sensazione-certezza di essere ai titoli di coda con la Fiorentina.

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Peccato, forse, perché il paradosso è che finalmente Koko-gol sembra essere tornato in forma. Forse non il giocatore che Pradè e Barone si aspettavano in quel gennaio 2021, ma senz'altro uno che potrebbe dare una mano diversa.

Più consapevolezza, miglior condizione fisica. Un'estate, questa, condita da tre gol (contro Catanzaro, Sestri Levante e Ofi Creta) in 224' giocati. Da esterno o da prima punta, dove c'era bisogno di un ricambio. Tanta disponibilità, tanta determinazione e anche qualche colpo di classe, come contro il Sestri Levante in quei 20' conditi, oltre che da un gol, anche da un paio di colpi di tacco.

Tanto che il Franchi, quando ha visto Italiano toglierlo dopo 20' nella ripresa, si è espresso anche con qualche fischio per la decisione del tecnico. 'NON MI HA ASPETTATO'. Tant'è, per Kokorinlo spazio in questa Fiorentina non sembra proprio esserci.

Contratto in scadenza tra un anno, ingaggio pesante da 1,7 milioni netti. Alto, altissimo, rispetto all'apporto dato dal russo in questi anni. Simbolo di una scelta parecchio sbagliata da parte dei dirigenti. E segnali estivi che, uniti con la stagione comunque in un campionato di basso livello come quello cipriota, non possono bastare per far cambiare idea all'improvviso a tecnico e società.

"A Firenze vivevo bene, mi allenavo. Quattro mesi, quattro allenatori, i primi infortuni. Poi quando è arrivato il nuovo allenatore, Italiano, non mi ha aspettato",raccontò Kokorin mesi fa. "E hanno preso nuovi giocatori. Se capissi di non essere competitivo e di non poter giocare a questo livello, non ci sarebbero discorsi.

Ma non è così. Lo staff tecnico ha detto che ero in buona condizione, difficile per me dire perché non mi facevano giocare. Puntavano su di me, ma non ho giocato per gli infortuni. Aspettavo la mia occasione, ma hanno comprato altri giocatori.

Ma anche loro hanno fallito. Erano venuti da me dicendomi che ero in buona forma e avrei dovuto giocare, poi però non scendevo in campo. Allenandomi con Vlahovic, ho capito che potevo giocare. Per me la valutazione principale è stata l’opinione dei ragazzi che hanno giocato nei top club: “Per noi è un mistero perché non giochi”.

Non avevo altro da fare che allenarmi. Non sono il tipo che va in società a chiedere. Ho un contratto, sono un ragazzo adulto. Se pensano che sia una situazione normale per il club, così sia. C’è stato un malinteso con Italiano.

Se la mia assenza dal campo dipende da lui, allora non lo capisco. Come uomo, onestamente non capisco. Ma forse non dipende da lui”. UN'ALTRA SISTEMAZIONE. E allora strade destinate a separarsi di nuovo. Stavolta, probabilmente, per l'ultima volta.

Undici presenze totali per 216' complessivi, senza mai lasciare il segno in partite ufficiali tra gol e assist. Trentadue anni (è un classe '91) e la voglia di dare continuità alla buona annata a Cipro, magari in un campionato non di prima fascia.

Sarà una delle missioni del suo procuratore e della società: trovare una sistemazione a Kokorin entro due settimane. Magari i tre gol nelle amichevoli estive possono convincere qualcuno a puntare sul russo. Alla Fiorentina, ormai, difficile che ci sia spazio.

Per le liste e non solo.


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