Tra errori individuali e una nuova strategia difensiva: dietro si riparte dalle certezze. Ma con quale modulo?
Palladino dovrà sciogliere il dubbio: si parte da una difesa a 3 o a 4? Tanti confermati, ma ci sarà più protezione ed equilibrio rispetto al calcio di Italiano
In attacco si cerca intanto un grande centravanti, per poi ripensare il 'pacchetto esterni/trequartisti'. A centrocampo si va verso una vera rivoluzione. E così, quasi paradossalmente (o forse no) rispetto a quanto visto e percepito dalla piazza negli ultimi tre anni, le certezze da cui ripartirà Raffaele Palladino saranno soprattutto in difesa.
Un reparto non da smantellare, composto da tanti giocatori che rimarranno, senz'altro da integrare e migliorare. OTTAVA DIFESA. Si ripartirà da lì insomma, dalla linea difensiva. Nell'ultimo campionato la Fiorentina ha incassato 46 gol, 8° rendimento difensivo (davanti a Milan e Napoli) con una media di 1,21 gol subiti a partita.
In stagione invece le reti al passivo sono state 68, per una media di 1,17 a gara. La porta è rimasta inviolata in 16 occasioni su 58 partite (solo 8 in campionato). Dati da migliorare, ma senza stravolgere il reparto arretrato.
CONTINUITA'. Già, perché a 'bocce ferme' la difesa sembra il reparto che potrà subire meno stravolgimenti. Martinez Quarta ha appena rinnovato e si prepara ad essere uno dei pilastri del nuovo corso. Con lui Luca Ranieri, che ha finito in calando (con l'errore madornale in finale di Conference) ma che ha vissuto in generale una stagione di conferma sulle sue capacità, sul suo temperamento, sulla sua fiorentinità.
Al centro qualche riflessione in più forse ci sarà su Nikola Milenkovic, ma non ora. Prima c'è un Europeo da giocare. Lui è legatissimo a Firenze, non ha vissuto una grande annata ma ha chiuso in crescendo. Aveva un grande feeling con Italiano, bisognerà capire se arriveranno offerte importanti dopo 7 anni in viola.
C'è anche il giovane Pietro Comuzzo, a Palladino il compito di decidere se ritenerlo pronto e valorizzarlo, o se considerarlo ultimo slot o ancora mandarlo a giocare in prestito. ABBONDANZA. Poi le fasce. A destra la corsia è a dir poco piena.
C'è Dodo che ha recuperato ormai a pieno dall'infortunio, c'è un Michael Kayode che scalpita per diventare protagonista dopo un'ottima prima stagione tra i grandi. Rientrerà anche Niccolò Pierozzi dal prestito a Salerno, dove ha dimostrato di poterci stare a certi livelli in Serie A.
A sinistra invece si ripartirà da capitan Cristiano Biraghi, ma anche dalla voglia di riscatto di Fabiano Parisi, su cui la società ha puntato molto la scorsa estate. Difficile quindi prevedere ingressi sulle fasce, anzi qualcuno dovrà partire.
E occhio ad importanti offerte che potrebbero arrivare. NONOSTANTE GLI ERRORI. Insomma, in difesa si va sulla strada della continuità. Almeno a livello di singoli. Un inserimento, almeno, è previsto al centro, poi ad ora poco altro.
Anche se il mercato sarà lungo e imprevedibile. Una difesa, quella viola, che pure in questi tre anni è stata spesso sul banco degli imputati. Errori dei singoli marchiani, anche nell'ultima stagione: quante partite perse per disattenzioni, movimenti sbagliati, marcature perse.
Milenkovic, Quarta Ranieri, ma anche Biraghi e Parisi. Certo, il tutto accentuato da uno stile di gioco particolarmente rischioso e avventato, quello di Italiano, fatto di una difesa spesso altissima, a metà campo, e una gestione ambiziosa degli uno contro uno anche in campo aperto.
Tra pro e contro, evidentemente, ma i difensori tante volte sono rimasti senza coperture. Esposti, alla minima sbavatura, ad errori grossolani. A 3 O A 4? Ecco perché se i giocatori potrebbero restare grosso modo gli stessi, a cambiare sarà soprattutto la strategia difensiva.
Difficilmente si rivedrà una linea arretrata costantemente a metà campo, o un baricentro altissimo con palla agli avversari. Neanche una linea 'allegriana', evidentemente, ma una via di mezzo sì. Presumibilmente con più protezione per la stessa difesa.
Idee che poi chiarirà lo stesso Palladino, che intanto dovrà sciogliere un primo dubbio: avanti con la difesa a 4 o passaggio alla difesa a 3? A Monza era partito, l'anno scorso, con il reparto a 3, poi con le prime difficoltà della stagione appena conclusa è passato a 4.
Possibile che vengano portati avanti entrambi gli assetti, del resto sia i centrali viola (Milenkovic, Ranieri e Quarta) sia i terzini in carriera hanno interpretato i due diversi moduli. E anche con Italiano in alcune situazioni è stato fatto.
Ma una scelta di base andrà presa, anche per agire numericamente sul mercato. PALLA A MONZA. Palladino a Monza con i vari Izzo, Pablo Marì, D'Ambrosio e Caldirola (non proprio dei fenomeni) ha chiuso la stagione con 51 gol subiti (12° difesa), ma con ben 12 clean sheet.
E c'è da dire che 15 reti le ha subite nelle ultime 9 gare, quando la squadra ha 'allargato le maglie' mollando un po' (e non vincendo più) a salvezza acquisita. L'anno scorso 38 gol subiti in 32 gare, con 10 clean sheet. Numeri che, con il materiale a disposizione, confermano comunque un buon lavoro, da migliorare a Firenze.
Con più equilibrio rispetto al ciclo Italiano, pur non rinunciando ad un calcio offensivo.



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