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SOS Beltran & Nzola: senza cross e verticalizzazioni il gol è utopia

Attaccanti ancora a secco dopo sette partite e zero tiri nello specchio da parte dei due centravanti in campionato

Salvate i soldati Lucas e M’Bala. I due attaccanti della Fiorentina non sono riusciti ancora a sbloccarsi questa stagione, ma non c’è da meravigliarsi più di tanto se si contano le occasioni da gol avute in queste prime partite.

Soprattutto per quanto concerne il campionato, dove al di là dei 4 gol segnati a Marassi, la formazione viola ha segnato 5 reti delle quali 4 sugli sviluppi di palla inattiva e dato ancora più preoccupante: le punte non hanno mai tirato in porta.

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Tutti dobbiamo crescere tantissimo aumentando i rifornimenti per gli attaccanti e rimanendo di più nell'area avversaria per sfruttare meglio le occasioni. Pure loro devono fare qualcosa in più, però ancora è lunga”, queste le parole dell’allenatore viola dopo il pareggio col Genk in riferimento alle difficoltà di Beltran e Nzola.

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In queste prime uscite i 2 hanno giocato tanto spalle alla porta, ma hanno ricevuto pochissimi palloni. Pochi cross dalle fasce e spesso già a difesa schierata, poche anche le imbucate centrali. Serve cambiare qualcosa e viene da chiedersi l’utilità degli esterni offensivi a piedi invertiti.

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Perché se è vero che Nico Gonzalez e Kouame hanno segnato, in tutti i casi si tratta di gol arrivati su situazioni scaturite da calcio da fermo e mai dall’azione personale dell’esterno che rientra sul piede forte per trovare la porta.

Inoltre, quando il pallone arriva all’esterno d’attacco, poche volte si crea la superiorità numerica e vengono persi diversi tempi di gioco che consentono all’avversario di ricompattarsi. Segnare in queste condizioni diventa un’impresa per chiunque.

Barone, Pradè e Burdisso in estate hanno venduto bene e aggiunto qualità assecondando le richieste dell’allenatore sul mercato con profili che rispondessero alle sue richieste. Maxime Lopez e Arthur sono centrocampisti che danno del tu al pallone e sono capaci di giocare a due tocchi, mentre i due attaccanti sono per caratteristiche complementari: Beltran non è una prima punta classica, ma sa legare bene il gioco e attaccare la profondità, mentre Nzola è il centravanti fisico che Italiano ha richiesto fortemente.

Lo scorso anno furono il passaggio al 4-2-3-1 con la mossa di Martinez Quarta ad oscillare tra centrocampo e difesa per impostare, quest’anno urgono nuove intuizioni e correttivi da parte di Italiano per non disperdere il patrimonio tecnico messo a disposizione dalla proprietà.

E le soluzioni interne non mancano.


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