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Serata amarcord al Franchi: in campo 30 anni di storia viola. Grazie Pepito

Grandi emozioni per il Pepito Day, doppiette e grandi parate. Brividi per Bati, applausi e rimpianti per Gomez

Sono sfilati via uno dopo l'altro come una volta. Nella zona mista che costeggia il garage del Franchi e che porta agli spogliatoi. La strada se la ricordavano tutti. Pacche sulle spalle, sfottò, tanta voglia di tornare a giocare insieme con la maglia viola.

«C'è chi invecchia meglio e chi peggio... » ha scherzato Luca Toni prima di andarsi a cambiare e scendere in campo. Borsone sulle spalle, proprio come quando faceva impazzire il Franchi a suon di gol. Così scrive La Nazione. AMARCORD.

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Dal Perù è arrivato Juan Manuel Vargas. Non vedeva l'ora di tornare. «Sono dieci anni che sono andato via, mi mancava tutto di Firenze». C'è da credergli visto che appena è arrivato, la scorsa notte, si è immortalato con un selfie in Piazza Duomo.

Ci sono tutti gli amici di Pepito, arrivati per salutarlo ma soprattutto per celebrare il suo talento sfortunato. La passerella in campo è di quelle emozionanti. Decibel che si alzano quando entra Batistuta. Applausi e cori, per lui, per Toldo (bravo a parare un rigore a Marcos Senna).

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Poi ci sono i compagni di Pepito. Tirato a lucido c'è Mario Gomez. Il tempo per lui pare essersi fermato. Fa un gol in mezza rovesciata da giocatore vero. I rimpianti per quello che poteva essere e non è stato sono sempre lì, intatti.

Il coro dedicato al 'Fenomeno' quando Rossi trova il gol. Al 27' segna il Re Leone(«Sono a casa, vi voglio bene a tutti»). Brividi al Franchi. DOPPIETTE E APPLAUSI. La partita finisce 7-5 per il Pepito Team (doppiette per Gomez e Ilicic, gol di Lupoli, Flachi e De Vita) contro la Fiorentina (doppietta di Rossi, Toni, Batistuta e Riganò).

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Fra i più in forma Pizarro e Borja Valero, così come Jorgensen. Applausi, selfie e autografi per tutti. Un bel tutto nel passato. Grazie Pepito.


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