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Riforma delle liste, tassazione (decreto crescita) e giovani: la Fiorentina guarda sempre più al Made in Italy

L’intenzione da parte della Fiorentina è quella di puntare sempre più su calciatori italiani. Per l’oggi e per il domani

“Noi siamo italoamericani, sentiamo particolarmente e con orgoglio il tema della Nazionale”. Così disse pochi giorni fa il dg della Fiorentina Joe Barone. Stesso refrain anche per Rocco Commisso. Per quanto non ci sia da parte di una larga fetta di tifosi viola grande amore nei confronti della maglia azzurra, con dissidi e avversioni che hanno origini lontane, l’intenzione da parte della Fiorentina è quella di puntare sempre più su calciatori italiani.

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Per l’oggi e per il domani. IERI. Già nei primi giorni in cui si insediò la nuova proprietà, quello della Nazionale era un tema che finiva spesso negli argomenti di intervista. Chiesa, d’altronde, era un protagonista assoluto dell’Under 21 e si affacciava con successo alla Nazionale maggiore, idem Castrovilli, con vari calciatori italiani che spesso e volentieri sono stati lanciati o ri-lanciati dalla società viola.

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Da Sottil, allora assoluto protagonista con l’Under 21 (contro)riscattato dal Cagliari a Cutrone, riportato in Serie A dopo essere finito in Premier, Barreca, Terracciano, Rosati, Bonaventura, Maleh (italiano, ma con nazionalità marocchina) con ritorno alla base negli anni di Benassi, Biraghi, Saponara e Venuti.

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La scorsa estate venne preso Gollini, sostituito poi da Sirigu, oltre all’innesto di Rolando Mandragora, la conferma di Ranieri e il mantenimento in rosa di Cerofolini, poi utilizzato in varie gare di Serie A. Nella finale di Conference League la Fiorentina ha schierato dal 1’ 5 calciatori italiani su 11, ovvero il 45%, lo stesso numero di quelli schierati dall’Inter, finalista di Champions League, mentre la Roma ne ha schierati 4 nella finale di Europa League.

OGGI-DOMANI. Per la prossima stagione dovrebbe rientrare nel giro della prima squadra Pierozzi, reduce da un buon anno in Serie B alla Reggina, che rimpiazzerà il partente Venuti, mentre saranno confermati Biraghi, Mandragora, Bonaventura, Castrovilli e Ranieri.

Da valutare la posizione di Saponara, così come quelle di Terracciano e Cerofolini. Se la Fiorentina dovesse prendere un portiere forte Terracciano scalerebbe al ruolo di vice/alternativa, col giovane Cerofolini che, di conseguenza, potrebbe essere mandato a giocare.

Bianco andrà a giocare, mentre in rampa di lancio ci sono diversi giovaniche, a livello di Primavera, sono arrivati alla finale Scudetto di categoria e in finale di Coppa Italia. Molti verranno mandati a giocare per farsi le ossa, altri rientreranno dai vari prestiti.

Spicca il fatto che del gruppo che si è giocato la finale Scudetto Primavera, nella Fiorentina Krastev fosse solamente uno straniero dal 1’, cioè (Kayode ha doppio passaporto ed è nato in Italia) mentre il Lecce non ne ha impiegato neppure uno.

LISTE. In attesa di capire se e quando la Figc cambierà la norma di compilazione delle liste dei calciatori passando dalla formula del 4+4 (4 giocatori cresciuti nel vivaio del club per almeno 36 mesi dai 15 ai 21 anni, 4 italiani cresciuti in altre squadre), al 5+5 con le stesse modalità, la direzione intrapresa a livello federale sembra essere chiara.

A livello giovanile la riforma è già diventata operativa: Fin dal prossimo campionato 2023/2024 verrà introdotto un vincolo al tesseramento con particolare riferimento ai calciatori “local*” e ai calciatori convocabili per le Rappresentative Nazionali Italiane al fine di favorire un maggior utilizzo di ragazzi formati dai Club Italiani.

Nelle “distinte gara” (che saranno ridotte a un massimo di 22 calciatori) dovranno infatti essere presenti un numero di giocatori convocabili per le Rappresentative Nazionali Italiane, partendo da almeno 5 nel prossimo anno, fino ad arrivare a 10 nella stagione 2025/2026.

In tal senso, dunque, non saranno possibili nuove situazioni come quella sopracitata del Lecce. Ma anche le prime squadre dovranno rivedere i propri criteri di tesseramento, col caso/caos Zurkowski-Benassi che ha condizionato l’avvio di stagione dei viola (il polacco venne tenuto dentro e Benassi lasciato fuori per esigenze di lista) anche in virtù di alcune operazioni saltate al fotofinish (Bajrami, Nikolaou).

L’intenzione della Fiorentina è chiara: puntare sui giovani italiani. Soprattutto per il futuro come testimonia l’investimento sul Violapark, ma anche la battaglia sulla riforma dei costi di trasferimento che, ad oggi, continua a prevedere una tassazione più alta per operazioni da Italia a Italia rispetto a quella per calciatori provenienti dall’estero (decreto crescita).


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