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Repubblica, i voti al 2022 viola: dall'8,5 di Italiano alla società. Perse tutte le battaglie in Lega

Il tecnico ha riportato la Fiorentina in Europa e ha messo in discussione le proprie idee. Bene Amrabat e Kouame, flop la cessione di Vlahovic

Un anno di Fiorentina: La Repubblica dà i voti al 2022 viola. Il grande protagonista in casa Fiorentina è stato senza dubbio Italiano (8,5) a cui va il merito di aver riportato nella stagione scorsa la Fiorentina in Europa quando il campionato sembrava ormai compromesso, ma anche di aver messo in discussione le sue idee cambiando volto ai viola in questa stagione.

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Anche la squadra (7) merita nel complesso un bel voto.

DIFESA. Bene la difesa (6), dove Terracciano (7) ha dimostrato di meritare un posto da titolare, mentre Gollini (5) è solo di passaggio. Il perno centrale rimane Milenkovic (6,5), sopra la sufficienza anche Biraghi (6,5), alti e bassi per Igor (6), gli altri oscillano sul filo della sufficienza.

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CENTROCAMPO.

A centrocampo la stella è senza dubbio Amrabat (7,5), e sul voto pesa anche uno strepitoso Mondiale. Sta bene anche Bonaventura (6,5), uno dei pochi che sa giocare un calcio di qualità. Solo Maleh (5) scende sotto la sufficienza.

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Un applauso ai giovani (6,5), che quando impegnati hanno dato il loro contributo.

ATTACCO. L’attacco (5,5) nel 2022 purtroppo paga la cessione di Vlahovic (4,5) a gennaio. Cabral (5) e poi Jovic (5,5) non sono riusciti a colmare il gap.

Si prende la sufficienza Nico Gonzalez (6), che quando ha giocato ha dimostrato di avere una marcia in più. In ripresa Ikonè (6), senza troppi squilli Saponara (6) e Sottil (6). Bene, anzi benissimo Kouamé (7), la vera sorpresa di questa Fiorentina.

SOCIETA'. Il mercato (5) è forse la nota più dolente dell’anno. La cessione di Vlahovic probabilmente è stata positiva dal punto di vista economico, ma da un punto di vista tecnico ha aperto una voragine nell’assetto della squadra.

Pradè (sv) e Burdisso (5,5) lavorano in silenzio per gennaio, ma difficilmente arriverà un giocatore in grado di fare la differenza. La società (6) ha fatto scelte di mercato molto discutibili, ma per la prima volta ha sdoganato le sue ambizioni (7).

I rinnovi di Italiano e Milenkovic sono la dimostrazione che Commisso (6) ha intenzione di fare sul serio. Ma poi c’è l’aspetto politico, che abbassa la media. Joe Barone (5,5) ha perso tutte le battaglie in Lega, compresa l’ultima, quella sui debiti dei club.

La Fiorentina porta avanti istanze giuste dal punto di vista etico, morale e di concorrenza, ma indignarsi e alzare la voce non basta, ci vuole una strategia. E su questo la Fiorentina ha ancora molto da lavorare. Proseguono, invece, i lavori del Viola Park (10), un centro sportivo all’avanguardia in Europa, il biglietto da visita di una società ambiziosa.


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