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Re Artù è senza spada: tanta voglia, ma com'è dura (e diversa) la Serie A

Cabral alla prima in viola, subito titolare per Italiano. Una grande occasione, movimenti da affinae: serve tempo, ma...

«Who needs Vlahovic?» recita uno striscione in curva Fiesole scimmiottando quello fatto dai tifosi bianconeri per Ronaldo. La voglia di voltare pagina dopo l’addio del serbo è tanta anche se l’attacco viola ieri sera della concretezza di Vlahovic avrebbe avuto bisogno eccome.

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Così scrive il Corriere Fiorentino.

OCCASIONE. Eppure Arthur Cabral al debutto contro la Lazio ha dimostrato che le basi sono sicuramente buone tanto che i tifosi hanno comunque apprezzato le occasioni che ha saputo trovare pur non sfruttandole.

Il tunnel a Patric dopo pochi minuti, una girata in porta e la schiacciata (troppo) a rete parata da Strakosha nel primo tempo e un’altra occasione sfiorata di testa nella ripresa sono comunque numeri da chi promette grandi cose e sa come stare in aerea.

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TEMPO. Per valutarlo meglio servirà qualche altra partita e ancora tanto lavoro ma le prove di intesa con i compagni — Sottil in particolare — danno fiducia anche in una serata amara per i viola. Italiano ha subito creduto nel brasiliano tanto da preferirlo a Piatek, non solo per qualche problema fisico del polacco ma anche perché Cabral è il più vicino alle caratteristiche di Vlahovic.

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Il problema semmai potrebbero essere i tempi, perché il brasiliano non ne avrà molto per inserirsi al meglio. Lo 0-3 della Lazio di ieri sera lo dimostra, la Fiorentina avrebbe bisogno di lui da subito.


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