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Questione di mentalità: ora la Fiorentina sa reagire nel finale. Un'altra gioia in extremis

Dopo tanti punti persi nei finali di gara, i viola si sono presi un'altra vittoria negli ultimi minuti. Punti importanti per l'Europa

Punti pesanti, quelli persi per esempio ad Empoli negli ultimi cinque minuti di follia. O quelli sfumati a Torino contro la Juventus. Punti importanti, quelli invece conquistati ieri al Picco quando tutto sembrava incredibilmente complicarsi.

Insomma, questione di mentalità. Di crescita anche e soprattutto psicologica. Italiano aveva sottolineato questo aspetto nelle ultime settimane, e la sua Fiorentina lo sta facendo vedere in campo. Ora la squadra sa reagire alle difficoltà, ribaltare situazioni negative, vincere nel finale partite importanti.

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Caratteristiche che possono portare lontano. IN EXTREMIS. E così, dopo la sbornia di Bergamo, dove la Fiorentina al 93', e in inferiorità numerica, è riuscita a superare l'Atalanta ribaltando il 2-1 in favore dei nerazzurri, ecco un'altra gioia in extremis.

Era il minuto 89 quando al Picco, dopo aver causato il pari dello Spezia, Amrabat si è concesso un inedito tiro dal limite trovando, ancor più a sorpresa, il gol della vittoria. Il primo in maglia viola e il primo su azione in Italia (l'ultimo era stato a dicembre 2018 quando era al Club Bruges).

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Anche qui, questione di forza mentale, grossa volontà di reagire, prendersi responsabilità, controbattere ad un destino beffardo. Un po' come Piatek, che dopo aver sbagliato il rigore è rimasto lucidissimo sul cross di Maleh, segnando con facilità il momentaneo 1-0.

TREND INVERTITO. Certo, la Fiorentina ha rischiato parecchio di ripetere la figuraccia di Empoli quando Colley, in contropiede, ha calciato di poco a lato. Ma se, come si dice, "la fortuna aiuta gli audaci", ecco che i viola hanno visto premiata proprio la loro grande voglia di vincere comunque la partita.

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Andando ad invertire un trend che invece, nella prima parte di stagione, li aveva visti spesso "rosicare". Si è detto di Empoli e Juve, ma anche contro Inter e Napoli, dopo primi tempi ottimi, la Fiorentina aveva incassato due sconfitte al Franchi a causa di secondi tempi in calando.

E in generale sono stati ben 10 i gol presi nell'ultimo quarto d'ora dalla Fiorentina in campionato: davvero tanti. Ma nell'ultimo periodo le cose sono un po' cambiate. La vittoria di ieri all'89', il successo di Bergamo in Coppa al 93' e ancora prima la vittoria ai supplementari a Napoli (quando però Petagna aveva colpito al 95'), il pari di Sottil a Cagliari (ancora in inferiorità numerica), quello di Castrovilli a Verona, la reazione da 0-2 a 2-2 con il Sassuolo in casa (arrivata nel primo quarto d'ora di ripresa, ma comunque efficace prima dell'ennesima espulsione subita).

FORZA MENTALE. Insomma, tutti segnali che vanno nella stessa direzione: questa Fiorentina è cresciuta tanto sotto l'aspetto mentale. Eccome. Proprio come voleva Italiano, che all'inizio della sua avventura in viola lamentava spesso il poco carattere dei suoi di fronte ad eventi negativi.

Del resto, il recente passato non è stato semplice da cancellare, soprattutto nella testa dei giocatori. Ma ora il gruppo sembra consapevole della propria forza. Questo è merito dell'esperienza, dei risultati recuperati, di grandi partite giocate.

Ecco, magari ultimamente non sempre l'approccio è stato quello giusto. Con la Lazio, a Torino, ma anche alcuni primi tempi come a Verona. Però la Fiorentina c'è, si è ritrovata dopo un momento non semplice e ha ripreso la corsa in zona Europa anche in campionato.

Con la consapevolezza, sempre più forte, di poter (e saper) restare in partita fino al novantesimo. E anche oltre.


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