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Quel che doveva essere e non è stato: il paragone con lo scorso anno è impietoso

Partita con ambizioni diverse, la Fiorentina rischia concretamente un girone di ritorno totalmente anonimo

C’è chi a luglio, durante il ritiro di Moena, aveva persino proferito la parola “Champions” per provare a circoscrivere il nuovo obiettivo stagionale della Fiorentina dopo un settimo posto che aveva rotto un digiuno europeo durato cinque anni.

Lo aveva fatto Italiano (ma in quel caso per caricare la squadra a dare il massimo) e con lui anche qualche giocatore, tra cui Dodo e Milenkovic. I fatti, per il momento, hanno però raccontato qualcosa di diverso. E cioè che i viola con la sconfitta di Roma sono scivolati a -11 dal terzetto di squadre che occupano ultime posizioni valide per la qualificazione alle coppe europee.

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Una prospettiva che nessuno ai piani alti del club aveva immaginato a inizio stagione visto che un po’ tutti erano convinti che la rosa allestita in estate (con innalzamento del monte ingaggi a 76 milioni di euro) fosse superiore a quella che aveva concluso l’ultimo campionato.

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I numeri, a una sola gara dal giro di boa in A, parlano chiaro: 8 punti in meno rispetto a un anno fa e, in particolare, un deficit di 13 gol che manca all’appello, scrive stamani Il Corriere dello Sport.


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