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Provaci Fiorentina! Allo Stadium a caccia di un'impresa da dedicare a Castro

Dopo lo 0-1 dell'andata il sogno di una finale di Coppa Italia si è sbiadito, ma resta ancora lì. La Juve si affida alla solidità difensiva, l'arma dei viola è sempre il gioco

La vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia non poteva essere più amara. L'infortunio di Castrovilli è gravissimo: il centrocampista gigliato dovrà stare fermo per 8-10 mesi, saltando così il finale di campionato e tutta la prima metà della prossima stagione.

Un brutto colpo non solo per il fisico del ragazzo, ma anche per il morale, visto che subisce l'infortunio più serio della sua carriera in un periodo in cui stava crescendo sensibilmente. Il ragazzo però ha dimostrato in altre occasioni di avere le spalle larghe e farà tutto il possibile per tornare più forte di prima, come tutta Firenze gli augura.

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Siamo certi che i compagni non vedano l'ora di dedicargli un gol già stasera. In una semifinale di ritorno di Coppa Italia contro i rivali di sempre. Quella Juventus che mai come quest'anno sta zoppicando in termini di gioco, ma che alla fine si trova in quarta posizione nella classifica di Serie A e inizia il secondo round delle semifinali con un gol di vantaggio.

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Lapalissiano affermare che lo 0-1 dell'andata sia stato un risultato immeritato per ciò che si è visto in campo. I bianconeri, come più volte è capitato loro in stagione, hanno avuto una buona dose di fortuna nel portare a casa quella vittoria.

D'altro canto, i viola sono cresciuti ulteriormente in questo lungo lasso di tempo tra l'andata (disputatasi il 2 marzo) e il ritorno, confermando una qualità di gioco sempre convincente unita a una maggiore compattezza e a una crescita nella mentalità.

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Tutto ciò ha generato grande entusiasmo nella piazza, che ha coinvolto e galvanizzato anche il gruppo squadra. Tutte carte a favore della rimonta, certo. Eppure, Italiano in conferenza stampa ha più volte ribadito che per passare il turno stasera serve fare una vera e propria impresa.

Ovviamente ha ragione lui. Quella dell'Allegri 2.0 non è certo la Juventus più forte degli ultimi 10 anni (tutt'altro), ma resta una squadra piena di campioni, che possono risolvere la partita con una semplice giocata. C'è sempre Dusan Vlahovic come pericolo numero uno dei bianconeri, ferita ancora apertissima nel cuore dei tifosi viola.

Ancora una volta si chiederanno gli straordinari a Igor per cercare di arginare il centravanti serbo. Soprattutto, con quel fortunoso autogol di Venuti arrivato nel finale della sfida di andata, Allegri si è ritrovato nelle condizioni ideali per giocare il suo calcio speculativo.

La qualità più evidente dei bianconeri è la solidità difensiva, caratteristica storica delle squadre del tecnico livornese. La Juve giocherà male, ma è sempre difficile farle gol. Con la Fiorentina costretta a ribaltare il risultato dell'andata, i bianconeri potranno quindi aspettare gli avversari per poi ripartire in contropiede.

Stavolta col vantaggio di essere protetti dal proprio pubblico di casa. Ecco perché Italiano ha battuto tanto sul concetto di 'impresa'. La Juventus di questa stagione è una squadra certamente battibile, ma per tutte le ragioni elencate resta un risultato difficilissimo da ottenere.

Di certo ai viola servirà un po' della fortuna che, come già detto, ha più volte aiutato i bianconeri durante questa stagione, nella quale danno l'impressione di aver raccolto più di quanto effettivamente meritato. Dalla Fiorentina non si pretende nulla, tutto ciò di buono che può arrivare dalla sfida di stasera è guadagnato.

I viola non si snatureranno e cercheranno di fare la solita partita a cui siamo abituati: ritmi alti, pressioni ultra-aggressive, linea difensiva altissima, ricerca del dominio territoriale. D'altra parte, la forza di Torreira e soci è sempre stata nel gioco.

Proprio dove l'avversario è più carente. Il sogno di una finale di Coppa Italia dopo l'andata si è sbiadito, ma è ancora lì. Accompagnato da 1000 tifosi viola al seguito, il gruppo guidato da Italiano all'Allianz Stadium va a caccia dell'impresa.


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