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Prevenire era meglio che curare (ora cura non c’è). Il finale di stagione può ancora regalare gioie

L'oggi della Fiorentina risente dello ieri in cui sono stati commessi troppi errori. Il finale di stagione può ancora essere trionfale

Quanto avrebbe sensorimuginare su quello che poteva essere e non è stato? Non molto. Soprattutto adesso che la stagione volge ormai al termine, con la Fiorentinache insegue un posto in Europa via Serie A e soprattutto la Finale di Conference League (sperando, a differenza di un anno fa, di poter alzare al cielo il trofeo).

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Il riferimento non va tanto alla sfida con l’Atalanta e a quei 180’ che hanno visto la squadra viola uscire con più di qualche rammarico dalla Coppa Italia, quanto al non aver prevenuto quando ce n’era stata la possibilità, ovvero a mercato aperto, a gennaio, quando molto di quello che poi è accaduto poteva essere previsto o evitato.

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Dalle difficoltà di Nzola (non certo comparse improvvisamente) all’esigenza di mettere in rosa almeno un esterno offensivo pronto subito, passando per l’avere solamente tre difensori centrali (più Comuzzo) per disputare tre competizioni, uno dei quali già da tempo in grave crisi (Milenkovic, ndr).

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D’altronde la Fiorentina era quarta a gennaio, quando già c’era la forte possibilità di poter avere cinque posti in Champions via Serie A (che potrebbero diventare addirittura sei), ma l’occasione non è stata sfruttata. Così la Fiorentina è arrivata in fondo ‘cotta’, con quasi tutti i ‘big’ che non riescono a fare la differenza da tempo e le alternative che mancano o non rendono.

Ma parlare adesso di tutto ciò sarebbe inutile, o meglio superfluo. Ci sarà tempo, eventualmente, per fare il bilancio definitivo(“i conti si faranno alla fine”, come disse Commisso ndr). OGGI. Nell’oggi della Fiorentina c’è il Sassuolo, gara che all’andata segnò l’inizi del declino (almeno in campionato) della squadra di Italiano.

Dal match dell’Epifania ad oggi i neroverdi hanno rimediato 1 vittoria, 4 pareggi e 9 ko, sprofondando in piena zona retrocessione. Dalla loro avranno tutta la fame di punti che può avere una squadra con un piede nella fossa, mentre molta dell’attenzione della Fiorentina sarà rivolta alla sfida di giovedì col Club Brugge.

Quella di Conference League, dopo il rovinoso tonfo di Bergamo, diventa una sorta di ‘ultima chiamata’. O i viola risorgono coi belgi, pur sapendo che il ritorno sarà in trasferta, oppure questo finale di stagione potrebbe prendere una piega sgradevole.

A cominciare dalla sfida coi neroverdi di Ballardini, in cui la Fiorentina farà ampio turnover e contro cui c’è molto più da perdere che da guadagnare per i viola. DOMANI. Come detto, non avrebbe molto senso rimuginare (almeno non farlo a lungo o abbandonarsi a recriminazioni varie).

Col Sassuolo le alternative avranno la possibilità di dare un senso alla loro stagione, magari provando ad impensierire Italiano nelle scelte col Club Brugge e nell’eventuale finale di ConferenceLeague. Piuttosto che allo ieri le attenzioni devono essere rivolte all’oggi, con l’auspicio che se un domani si dovessero ripresentare scenari simili a quelli che si erano creati a gennaio, alcuni errori non vengano ripetuti, e che da essi si tragga qualche utile insegnamento per il futuro. Oggi, infatti, non c’è cura ai mali della Fiorentina, l’unica cosa era prevenire (non tutto, ma qualcosa). Ma ormai…


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