Post Monza, cosa non funziona? Cambi ritardati, partita da leggere meglio. E i costanti cali

Tra le note dolenti i cambi ritardati da parte di Italiano, alcune scelte a gara in corso che non hanno convinto e i troppo frequenti cali

Si sofferma anche sulle noti dolenti che lascia in eredità la sfida di mercoledì contro il Monza per la FiorentinaLa Nazione: un allenatore si valuta anche per come sa leggere le partite, cambiando interpreti e situazioni in base alle derive del match.

In questo Italiano deve probabilmente migliorare. CAMBI. Anche contro i brianzoli, la Fiorentina ha confermato quella tendenza a diminuire progressivamente forza propulsiva e ordine della manovra. Alcune scelte non hanno convinto: dubbi per le sostituzioni in ritardo di Bianco, Saponara e Barak (il primo aveva perso intensità e precisione, il terzo non aveva trovato mai confidenza con il ruolo).

Kouame è entrato al 63’ per Saponara, che aveva cominciato malino il secondo tempo. CALI. Da quando Italiano è in panchina a Firenze le grandi prestazioni a metà sono una costante, con avversari dominati per tempi interi, con successivi tracolli e conseguenti punti lasciati per strada.

Il difetto sembra strutturale e non dipende probabilmente solo dai cali fisici che – si suppone – sarebbero stati risolti con un tipo di preparazione diversa. Cosa condiziona allora le prestazioni della Fiorentina? La prima risposta è quella della concentrazione.

Italiano la pretende sempre altissima nelle due fasi e non tutti riescono a mantenerla.