Pongracic, se ci sei batti un colpo. Adesso (anche) Comuzzo ha bisogno di te

Il centrale croato, pagato 16 milioni in estate, è ai margini del gruppo. Ma adesso può dare una mano ai suoi giovani compagni di reparto

In principio doveva essere il titolare della difesa in coppia con Martinez Quarta. Il sostituto di Nikola Milenkovic. Avvicendamento quasi alla pari, anche se Marin Pongracic non è mai riuscito a calarsi nel ruolo (pure di leader) lasciato libero dal centrale serbo.

Anzi. Dopo i primi esperimenti in una difesa a tre (fallimentari), Palladino lo ha accantonato. Problemi fisici un paio, stop di diverse settimane. Le buone prove di Comuzzo e Ranieri hanno fatto il resto. Così pian piano di Pongracic si sono perse le tracce.

Le ultime 'apparizioni' alla fine di novembre. Nove minuti nel finale a Como per difendere il risultato, poi una partita intera quattro giorni più tardi in Conference League contro il Pafos. Clinicamente guarito. Da settimane si allena con il resto dei compagni.

Ma nonostante le difficoltà dell'ultimo periodo è rimasto sempre in panchina. Anche contro il Torino si è riscaldato a lungo, poi il pareggio granata ha imposto cambi offensivi a Palladino. L'impressione però è che adesso sia arrivato il momento di ri-vederlo all'opera.

O almeno, vederlo in una linea a quattro a lui più congeniale. Dimenticare le brutte prove (e i tanti cartellini gialli, oltre a quello rosso di Parma) di inizio stagione e ripartire da zero. L'imperativo è questo. Ieri è tornato a parlarne anche Palladino in conferenza stampa.

"Marin è stato tanto tempo fuori a causa di alcuni infortuni. Adesso sta lavorando con grande continuità. Noi crediamo in lui e appena avrà l’occasione si metterà in mostra". Occasione che dovrà arrivare a breve. Comuzzo è una delle note più liete della stagione, ma mentalmente ha bisogno di riposare.

Gli errori individuali là dietro cominciano a pesare. Diversi contro il Napoli, Ranieri contro l'Udinese e il pasticcio a metà tra Comuzzo e Adlì contro il Torino. Punti volati via, forse anche per un sovrautilizzo di certi calciatori.

E Pongracic oggi può dare una mano ai suoi giovani compagni di reparto.