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Polverosi: "Biraghi il capitano più criticato. Ma ha reso onore a quella fascia"

In quasi un secolo di storia la Viola ha avuto capitani con la C maiuscola. Ma l'ultimo è sicuramente il più criticato

Nel suo secolo di storia (ci siamo quasi), la fascia di capitano della Fiorentina è stata indossata da personaggi stupendi, capitani veri. Uno dei primi fu Lorenzo Gazzarri, jugoslavo di Lesina, aveva giocato nell’Hajduk Spalato, poi passò il confine con suo fratello, giocò nella Triestina e da lì, nel ‘31, arrivò alla Fiorentina.

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Scrive Polverosi sul Corriere dello Sport-Stadio. Erano epici i suoi duelli con lo juventino Mumo Orsi. Da Gazzarri a un fiorentino puro, Carlino Piccardi e da lui a Chiappella, Hamrin, Montuori, fino a Rosetta e Cervato che da capitani (il titolare della fascia era Rosetta, ma era spesso infortunato) vinsero il primo scudetto e a De Sisti che portò a Firenze il secondo.

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Poi il capitano di sempre, possiamo dire il capitano dei capitani per il quale nella Fiesole parte ogni volta il coro “un capitano, c’è solo un capitano”. È lui, Giancarlo Antognoni. Nei tempi più recenti il massimo simbolo viola è stato di Batistuta, di Rui Costa, di Riganò in C2.

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La fascia è stata di Davide Astori, che nessuno a Firenze dimenticherà mai. Al Franchi, al minuto 13, il numero della sua maglia, lo stadio si alza in piedi e applaude. In questo secolo, raramente un capitano è stato criticato come è capitato a quello di oggi, Cristiano Biraghi da Cernusco sul Naviglio.

Critiche che spesso uscivano dai confini tecnici e assumevano toni sgarbati e malevoli. Quando Biraghi ha detto che per molta gente era diventato il bersaglio privilegiato aveva ragione. Se quel tempo è passato, se le critiche si sono spente, anzi, si sono trasformate in complimenti, il merito è solo suo.

Ha reso onore a quella fascia rappresentando Firenze e ricordando Astori a ogni vittoria. Come è successo a La Spezia, con la mano a taglio sulla fronte.

Ci voleva carattere. Ci voleva forza per uscire da quel giro di brutte parole

Il gioco e la considerazione di Italiano lo hanno aiutato. In tutta la stagione Biraghi ha saltato una sola partita di campionato per squalifica e un’altra di Coppa Italia. Sempre titolare, sostituito nel finale solo in sette gare.

Lo hanno aiutato soprattutto i gol, quattro in campionato e uno in Coppa Italia. Lunedì, a La Spezia, ha preso un palo e centrato una traversa direttamente da calcio d’angolo. Ha un sinistro che lascia il segno. Ora, quando si avvicina all’area avversaria per battere una punizione si intuisce il timore dei difensori.

La doppietta su calcio piazzato contro il Genoa è stata la consacrazione di questo giocatore che ha faticato per conquistare la gente. Da allora lo chiamano “Biraggiro”.


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