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Pessina: "Non sono signor no. Franchi? Valuteremo, non si poteva fare ciò che voleva ACF"

Il soprintendente Pessina: "Non sono signor no. Difendo i tesori di Firenze. Progetto del Nuovo Franchi? Valuteremo, non si poteva fare ciò che voleva ACF"

Parla così il soprintendente Andrea Pessina a Repubblica: “A volte ho l’impressione che piaccia immaginarmi come un signorotto bizzoso che boccia questo o quel progetto a suo piacimento, invece dietro le scelte c’è il lungo lavoro dei miei funzionari.

Sarebbe interessante un giorno far vedere come sarebbe oggi Firenze se certi interventi non fossero stati da noi fermati. Non sono il Signor no”. Che senso ha tutelare senza far vivere un bene? “La verità è che da tempo le Soprintendenze sono facili capri espiatori per giustificare ritardi nelle opere pubbliche o gravi lacune progettuali che poi finiscono per emergere coi lavori.

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Una verifica a livello ministeriale sull’attività delle Soprintendenze ha permesso di accertare che i pareri negativi si aggirano sul 3-4%. Ma nell’opinione comune noi diciamo sempre e solo no. Capita anche che le stesse amministrazioni, per opportunità politica, non abbiano il coraggio di bocciare un progetto.

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E preferiscano chiedere a noi di farlo”. Il sindaco ha già incontrato Franceschini. Il Pd e la lista Nardella chiedono che decida il Ministero non voi sulle opere Pnrr. Si pensa a ricorsi al Tar contro veti e no. “Sono rimasto molto sorpreso.

Spero che tutto sia riconducibile al nervosismo generato dall’arrivo dei fondi Pnrr. È sempre nella facoltà delle amministrazioni ricorrere al Tar di fronte a nostre decisioni o presentare ricorso gerarchico al Ministero. Franceschini ha anche istituito le Commissioni di garanzia, ove le amministrazioni possono chiedere con celerità il riesame delle pratiche bocciate.

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Non mi risulta che il Comune di Firenze abbia mai praticato queste vie. La realtà è un’altra ed è fatta di grandissima collaborazione tra i nostri uffici e quelli comunali”. STADIO. “Esaminerò il progetto nel dettaglio solo quando e se mi sarà richiesto dalla nostra Direzione generale, alla quale spetta ogni decisione.

Credo che un giudizio equilibrato non possa non tener conto della relazione della Commissione ove si troveranno sicuramente molte risposte ai tanti dubbi che il progetto ha sollevato. Ma mi si permetta di dire che il vincolo sullo stadio di Nervi è la cosa di cui sarò sempre più orgoglioso.

Risultato di una mobilitazione nazionale e internazionale. La sua demolizione sarebbe stata macchia gravissima sulla coscienza di Firenze. Capisco la delusione della Fiorentina, ma ciò che si chiedeva non era fattibile”.


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