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Ancora Pepito: "Firenze una seconda casa. Qui ho festeggiato i primi compleanni delle mie bimbe"

L’ex viola racconta il legame speciale con la città e i tifosi. Sul futuro: "La mia Academy negli States cresce, chissà un giorno..."

Oltre a parlare della Fiorentina di oggi, che nei giorni scorsi ha avuto modo di vedere dal vivo, nell'intervista a La NazionePepito Rossi ha avuto modo di parlare del suo rapporto con Firenze e della sua vita dopo il calcio.

Giuseppe e 'Pepito' le facce dello stesso Rossi, lei che dice? "Direi che non possono fare a meno l’uno dell’altro ma entrambi si ispirano agli stessi principi e stessi valori, con responsabilità diverse. Pepito era più istintivo, agonisticamente cattivo.

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Mentre Giuseppe, specialmente adesso che ha due bimbe, è molto più riflessivo".

Già Pepito, non tutti sanno che fu Enzo Bearzot a coniare questo nomignolo per lei. "Un onore per me, soprattutto perché ispirato sempre da un Rossi, ma super come Pablito".

Giocatore che è entrato nei cuori della gente, come lei. Ha visto che accoglienza domenica al Franchi? "Resto sempre sorpreso dall’affetto della gente di Firenze e non posso che ringraziare. Questa sarà sempre la mia seconda casa.

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Ho sempre cercato di ripagare tutto questo rispetto e amore che è reciproco. Dico grazie anche da parte della mia famiglia che qui si sente coccolata".

Ha sempre un’abitazione a Firenze? "Sempre. Come detto è una seconda casa per me.

Era la città preferita di mio padre. Ma anche mia moglie ha un debole ed è sempre lei a dirmi 'andiamo a Firenze'. Tra l’altro le dico una curiosità... Il primo compleanno delle mie bambine li abbiamo sempre festeggiati qui. Quello di Liana che ha 4 anni e quello di Bianca, che da poco ha compiuto un anno".

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A proposito, negli States ha aperto la Academy che porta il suo nome per far crescere i giovani. Magari ne aprirà una proprio a Firenze? "Non ho pensato a questa opportunità, magari in futuro. Stare con i ragazzi mi piace, trasmettere loro la mia passione e i miei valori.

Cercare cioè di farli crescere anche come persone, oltre che come calciatori".

Sabato grazie a lei i giovani potranno vedere e conoscere in campo leggende come, tra le altre Batistuta. "Un modo per conoscere di più la storia viola e anche la storia del calcio mondiale, considerato che ci saranno tante stelle".

Si chiuderà un cerchio e si aprirà un altro capitolo della sua vita. E suo papà ha avuto un ruolo decisivo. "Lo sento vicino tutti i giorni. Parlo con lui cercando di darmi delle risposte a modo mio. Cerco di renderlo fiero di me in tutte le cose, secondo i suoi principi che mi guidano in tutto".

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https://www.laviola.it/rossi-kean-puo-diventare-uno-dei-piu-grandi-qui-e-fagioli-ricorda-borja/


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