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Pasqual: "Mi aspetto una partita divertente. Napoli pericoloso anche senza Osimhen"

Le dichiarazioni dell'ex terzino viola in vista della gara di Coppa Italia

L'ex capitano della Fiorentina, Manuel Pasqual, ha parlato a Radio Kiss Kiss in vista della gara contro il Napoli: “Mi auguro che sia una partita divertente, abbiamo due squadre importanti. Il Napoli che continua a giocare bene e la Fiorentina che fa un buon calcio.

La viola è una squadra molto verticale che, a parte la partita con il Torino, riesce sempre a giocare soprattutto andando sulle ali. “ASSENZA DI OSIMHEN. “Non avendo un attaccante con le caratteristiche di Osimhen bisogna cambiare i piani tattici rispetto al match di campionato.

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Abbiamo sempre detto da quando è arrivato che con Osimhen il Napoli poteva tranquillamente far giocare l’avversario facendolo aprire per poi colpire in contropiede. Gli azzurri poi hanno sempre dei giocatori che accorciano bene in avanti, lo stesso Zielinski accorcia sempre al limite dell’area di rigore.

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Mi aspetto che Spalletti cerchi altre soluzioni sfruttando magari la fisicità di Petagna o la profondità di Mertens nel caso giochino entrambi. Ci sono giocatori di grande qualità in entrambe le formazioni e mi aspetto una partita di grande intensità se non verranno fatti dei turnover massicci".

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TURNOVER. “Chi va in campo non lo fa per perdere. Anche chi gioca meno sfrutta queste partite per far  ricredere il proprio allenatore sul minutaggio. Tutti ovviamente si aspettano una bella partita, senza troppa tattica. Con questa tipologia di coppa molte società scelgono di fare turnover per preservare i giocatori migliori, se vediamo la strutture delle coppe inglese notiamo subito come invece le squadre schierano sempre le formazioni migliori".

RICORDI. "Quando ci fu la morte di Ciro Esposito fu difficile per tutti, l'arbitro negli spogliatoi ci disse che era successo un casino fuori. Cercammo di capire cosa stava accadendo con il telefonino ma le celle telefoniche erano state bloccate.

Le notizie arrivavano frammentarie. Lo stadio deve essere vissuto come una gioia, quella sera fu triste per tutti".


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