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Palladino cambia, torna a tre e vince. Ma la difesa a quattro resta un'idea

La difesa a tre non ha (quasi) mai sbandato, ma soprattutto ha ‘liberato’ i due uomini migliori nella metà campo avversaria, Gosens e Dodo

A Raffaele Palladino tutto si potrà dire tranne che non sia aperto a cambiamenti di sistema di gioco per il bene della sua Fiorentina.
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Come sottolinea La Nazione, dopo il naufragio di Verona Palladino ha deciso di voler ridare sicurezza alla propria difesa prima ancora che al reparto offensivo. La mossa è stata vincente per due motivi. La difesa a tre non ha (quasi) mai sbandato, ma soprattutto ha ‘liberato’ i due uomini migliori nella metà campo avversaria, ovvero gli esterni da cui è arrivato il gol partita, col cross di Dodo e col colpo di testa di Gosens.

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Pazienza se qualcuno ha storto il naso per un gioco per niente spumeggiante, venerdì sera c’era poco altro da fare: gol e difesa a oltranza. Il piano partita, in tal senso, è riuscito eccome. Il ritorno al 3-5-2 visto contro il Lecce (con uno specialista in più come Pablo Marí), sembra comunque essere una fase di passaggio.

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La sensazione è che la linea a quattro non sia accantonata in modo definitivo

. Anzi. Palladino sta aspettando di avere il gruppo al completo prima di scegliere il sistema di gioco che accompagnerà la squadra fino al termine del campionato.

Salvo imprevisti, ovviamente.

 
 

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