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Nonostante tutto, l'Europa è ancora lì. Tra limiti arcinoti e giocatori da recuperare, finalmente la Fiorentina lavora una settimana piena verso la Roma

Anche le altre zoppicano e i viola restano in corsa. Sui limiti strutturali in attacco c'è poco da fare, ma Italiano può lavorare tutta la settimana sul gruppo e sui giocatori chiave fuori condizione

A tre gare dalla fine, nonostante le tre sconfitte di fila in campionato (quattro se ci si aggiunge il ko di Coppa Italia) la Fiorentina resta in lizza per un posto in Europa. Sia per meriti propri, un grande cammino prima della brusca frenata delle ultime partite, sia per demeriti altrui, con le dirette concorrenti che continuano ad inciampare.

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In termini di regolamento avrebbe pareggiato anche la Lazio, unica vincente nell’ultimo turno tra le contendenti per l’Europa minore, ma il clamoroso gol in fuorigioco convalidato ad Acerbi ha regalato due punti pesantissimi ai biancocelesti.

LE DIFFICOLTÀ DELLE ALTRE. Regna grande incertezza. La Fiorentina può contare sulla fallibilità dei propri avversari diretti. Da una Lazio, appunto, che offre un rendimento altalenante da inizio stagione, a un’Atalanta arrivata a fine ciclo (ma sempre molto pericolosa, per quanto dimostrato negli ultimi anni), fino alla Roma, prossima avversaria dei viola.

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Inutile dire che la sfida di lunedì prossimo è decisiva per le ambizioni europee della Fiorentina. I viola ci arrivano, appunto, con una tremenda striscia di sconfitte consecutive. Anche i giallorossi non vivono un grande momento, visto che non vincono in campionato da quasi un mese.

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Soprattutto, domani si giocano tantissimo della propria stagione nella semifinale di ritorno di Conference League contro il Leicester. Questo per i viola può essere un vantaggio, dato che Biraghi e compagni hanno provato sulla propria pelle poche settimane fa cosa significhi spendere energie fisiche ma soprattutto nervose in una partita infrasettimanale di grande importanza.

I LIMITI VIOLA. Tuttavia, la Fiorentina ha poco da guardare gli altri. Il suicidio contro l’Udinese, squadra senza alcun obiettivo di classifica che ha rifilato quattro pappine ai viola, insegna che le previsioni teoriche servono davvero a poco nel calcio, soprattutto nei finali di stagione.

La Fiorentina con il Milan ha perso, ma perlomeno ha ritrovato una prestazione tutto sommato positiva. I limiti sono sempre gli stessi da quando Vlahovic è stato ceduto a metà stagione: i viola fanno una fatica tremenda a segnare.

La vittoria col Napoli è stata una parentesi felice, una gloriosa eccezione circondata da partite nelle quali i viola hanno segnato zero o un gol. Era ampiamente prevedibile. Si è detto tante volte che gli esterni acquistati dalla società sono buoni giocatori, ma la loro storia sportiva dice che hanno pochi gol nelle gambe.

I due centravanti arrivati a rimpiazzare il serbo, invece, di gol ne hanno segnati in carriera, ma uno arrivava da un periodo molto negativo della propria carriera, l’altro veniva da un campionato nettamente inferiore e c’era dunque l’incognita dell’adattamento al calcio italiano.

La Fiorentina ha fatto davvero il massimo, sopperendo ai limiti strutturali con una grande prova di gruppo. Tuttavia, dal post Vlahovic in poi non si è mai percepita la sensazione che questa squadra avesse la possibilità di segnare valanghe di gol.

Di tutto ciò occorrerà riparlarne a fine stagione, quando si traccerà un bilancio del campionato dei viola. Oggi c’è ancora da lottare per cercare di tornare in Europa dopo cinque anni. FINALMENTE UNA SETTIMANA INTERA. Più che guardare a cosa fa l’avversario, il vantaggio per la Fiorentina è dato dal ritorno a lavorare per una settimana piena sulla partita.

Il roster viola si è dimostrato non adatto, né a livello di profondità della rosa né dal punto di vista della tenuta mentale, a giocare ogni tre giorni. Dopo due giorni di riposo concessi ai suoi, da oggi Italiano potrà tornare a preparare la sfida del Franchi contro gli uomini di Mourinho con meticolosità.

Inoltre, alcuni dei giocatori acciaccati avranno tempo per ritrovare la forma fisica migliore. RECUPERI DECISIVI. Bonaventura e Torreira su tutti. I viola hanno bisogno della loro qualità a centrocampo, ma entrambi (soprattutto Jack) sono apparsi ancora molto indietro di condizione.

Trarranno di certo giovamento da questi cinque giorni di sedute di allenamento. Poi c’è la questione Odriozola: tutto da vedere se lo spagnolo riuscirà a recuperare in tempo per lunedì prossimo. Sappiamo quanto la sua spinta sulla fascia destra sia determinante per la fase offensiva viola, c'è da augurarsi che l'affaticamento muscolare sofferto da Alvaro prima della gara col Milan sia di breve risoluzione.

NICO, DOVE SEI? Infine, tra i tanti giocatori apparsi sottotono nelle ultime ce n’è uno da cui ci si aspetta molto di più nelle tre sfide finali. Parliamo di Nico Gonzalez. Non è un caso che, dopo tante ottime prove, il suo calo di rendimento sia iniziato proprio dalla sfida persa con la Juventus.

L’esterno argentino era chiamato a trascinare i compagni con la sua qualità, invece da lì in poi è sembrato l’ombra di se stesso. Nella prova tutto sommato positiva della squadra a San Siro contro il Milan, Nico è mancato ancora una volta, venendo letteralmente cancellato da Theo Hernandez.

Alla Fiorentina serve il miglior Gonzalez, soprattutto in questo momento difficile e delicato. Anche l'ex Stoccarda è chiamato a ricaricare le batterie in questa settimana, perché da lui ci si aspetta che sia l'asso nella manica dei viola e non l'uomo in meno.

ANCORA IN LOTTA. L'Europa è ancora lì. Nonostante tutto. I risultati dell'ultima giornata certificano ulteriormente che anche le altre sbagliano. La Fiorentina ha cinque giorni di lavoro duro per ritrovare quelle sicurezze che l'hanno resa la squadra rivelazione del campionato.

Se poi andrà male, pazienza. Nessuno ha mai preteso l'Europa dai viola, figuriamoci dopo quanto successo nel mercato di gennaio. Ma per il grande campionato svolto sarebbe un peccato andarsene in vacanza a bocca asciutta.


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