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Nazione: è come in ‘Revenant’. Li danno per spacciati ma si rialzano sempre

Il commento di Benedetto Ferrara sul quotidiano dopo la vittoria di Bergamo dei viola in Coppa Italia

Terapia di gruppo. «Ciao, mi chiamo Sergio – applausi dei presenti – ho smesso di tifare per Vlahovic da due settimane e sto meglio, anche se ammetto che all’inizio ho un po’ sofferto, ma era tutto previsto dalla terapia. Poi sono stato a Bergamo, ho fatto piangere Gasperini e ho ritrovato il mio equilibrio.

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Insomma, ne sto uscendo fuori, anche se ho sognato Nedved in visita al Viola Park. Ma passerà anche questa». Applausi. Scrive Ferrara su La Nazione. «Ciao, mi chiamo Joe. Pensavo che bastassero 80 milioni per dimenticare, poi però continuano a chiedermi di lui a ogni intervista, e poi in taxi, dal fornaio, al ristorante.

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Così ho comprato le cuffiette e ascolto in loop «ciao ciao» della Rappresentante di lista. Ora inizio a stare meglio». E così il cuore inizia a a liberarsi dei fantasmi, la Fiorentina festeggia la semifinale, i tifosi corrono di notte ad aspettare la squadra che torna a Bergamo (grandi ricordi).

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Firenze è così. Un po’ come Revenant, con Di Caprio che pare sempre sul punto di tracollare, viene dato per morto più volte e poi si rialza con la forza di chi ha una missione da compiere: la vendetta.

E quella è fissata per il due marzo al Franchi, tanto per cominciare. «Per me sarà una partita come le altre», dice il fuggiasco serbo. Sì, certo. Anche per i tifosi viola, più o meno

Tanto che la Fiorentina pare abbia chiesto una capienza dello stadio al duecento per cento. L’idea? Beh, ognuno dovrà tenersi sulla spalla un figlio, la moglie, la vicina o il vicino di posto più leggero. Si può fare, basta allenarsi un po’.

L’evento promette grandi momenti di folklore. Non roba trash razzista, come i cori di Bergamo contro il bravo Terracciano. Commisso ha chiamato il portiere: «Io sono orgoglioso di essere terrone», gli ha detto. Giusto. Il problema è che certa gente è orgogliosa di essere razzista, quindi profondamente nemica dello sport.

Un abbraccio a Terracciano e una ola che fa rima con Odriozola, terzino a tutto gas che sfida il teorema: «se l’era bono un ce lo dahano a noi». Invece lui è bono e provare a trattare col Real per trattenerlo a Firenze dovrà essere un must.

Entusiasmo nelle stanze dei giornali sportivi nazionali, dove l’arrivo alla Juve di un centravanti serbo tanto agognato ha rimesso in moto le foto in prima che mancavano dall’addio di Cristiano Ronaldo e da quello di Sturaro.

Servono idoli pop da dare in pasto alle folla. Un po’ come Kokorin, sul quale l’ex presidente del Lokomotiv Mosca ha speso parole affettuose. «Kokorin gioca male. E’ un giocatore finito, io non lo riprenderei mai nemmeno da svincolato».

Nemmeno la vostra prof di matematica al colloquio con vostra madre era stata così ottimista.

Ma non dimentichiamoci mai l’effetto Revenant: qui non si molla mai

Forza Kokogol, ce l’ha fatta Di Caprio e una volta anche il Tanque Silva, quindi… Sui social vince la foto della bimba che asciuga le lacrime di Gasperini davanti alla tv. Arte concettuale pura. Chapeau.


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