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Mutu: "Allenare la Fiorentina il mio sogno nel cassetto. Ma vorrei arrivare al 100%"

Un bel focus sull'ex Fenomeno sulle pagine di Tuttosport. Dall'attualità al passato, tra gol e problemi (cocaina, doping e risse)

Su Tuttosport un bel focus su Adrian Mutu, oggi allenatore del Rapid Bucarest. La vita tra passato e presente dell'ex Fenomeno viola: "Sono contento di essere qui, ma allo stesso tempo sono concentrato sul fare un buon lavoro per riuscire a ottenere risultati ancora migliori d’ora in poi.

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Il Rapid è un club importante e rilevante della Romania: ha uno spirito unico, costruito in tanti anni, con i tifosi amaranto che trasmettono quella passione che ho sempre visto sugli spalti del caldo stadio Giulesti, ai tempi della monarchia il più grande del Paese.

Non dimenticherò mai la loro passione e il loro trasporto quando ho giocato lì indossando la maglia della Nazionale rumena", dice Mutu.

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MAESTRO PRANDELLI. Nei dodici anni trascorsi in Italia, i più importanti della sua carriera, ha avuto tanti maestri fra i quali alcuni grandi allenatori di fama internazionale a cominciare dal suo primo “coach” quando approdò ventenne all’Inter: il futuro ct campione del mondo Marcello Lippi.

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E poi Malesani (vincitore di una Coppa Uefa col Parma) al Verona, Prandelli (prima al Parma e poi alla Fiorentina), Ranieri al Chelsea, Capello alla Juventus. Ma il “mister” a cui si sente maggiormente legato è Cesare Prandelli: "È l’allenatore che mi ha ispirato di più.

Ora che faccio il tecnico capisco meglio alcuni suoi discorsi dell’epoca e gli do ragione su tante cose. Allenare la Fiorentina? È un sogno nel cassetto, ma ora sto scoprendo me stesso come tecnico. Ho 43 anni, c’è tempo. Sto facendo le mie esperienze, studio per arrivare al massimo.

Semmai in futuro dovessi lavorare di nuovo a Firenze, vorrei arrivarci pronto al 100%".

COCA, RISSE, DEBITI. La vita di “Briliantul” (il Brillante) secondo il soprannome affibbiatogli dalla stampa rumena, è anche e purtroppo ridondante di gravi, intolleranti “disavventure” extra-calcistiche.

Su tutte l’uso di cocaina: trovato positivo a un controllo nel 2004, venne licenziato in tronco dal Chelsea, squalificato da tutte le attività calcistiche per 7 mesi, multato di 20 mila sterline dalla Football Association e condannato tanto dalla Fifa quanto dal Tas di Losanna a rifondere 17 milioni di euro ad Abramovich, il quale lo aveva pagato 24 al Parma di Tanzi.

Verdetto confermato nell’autunno 2018 a Strasburgo anche dalla Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) cui aveva presentato ricorso. Pendenza, per la cronaca, tuttora non saldata. "Sono stato un pollo – confesserà –. Avevo 25 anni, era facile sbagliare: ero molto famoso, a Londra andavo dappertutto e mi trattavano da re.

Sono stato veramente ingenuo...". Nel gennaio 2010, al termine delle partite della Fiorentina contro Bari e Lazio in cui aveva segnato in tutto 3 gol, risulta doppiamente positivo alla sibutramina, potente dopante simile al famigerato Lipopill.

Squalificato 9 mesi. "Uno stop così lungo per qualche pasticca lassativa... ", sibila uscendo con i suoi avvocati dal Tribunale Nazionale Antidoping di Roma. Pochi giorni prima di rientrare in campo, ottobre 2010, litiga con un cameriere kosovaro della discoteca fiorentina “Full Up”.

Verso l’alba l’inserviente del locale chiede al viola di regolare il conto del tavolo – varie consumazioni alcoliche compresa una bottiglia di champagne – però Mutu si rifiuta di pagare sostenendo d’avere un conto aperto. Arriva il titolare per chiarire le cose, ma il giocatore – di fronte a testimoni – sferra un cazzotto in faccia al cameriere che cade.

Non pago, infligge pure un calcio al malcapitato, a terra inerme, per poi allontanarsi sulla sua Porsche Cayenne con gli amici che lo avevano accompagnato. Denunciato (ha causato ferite tra l’orbita e il naso guaribili in 25 giorni) e processato, viene condannato a pagare 14.000 euro.

ALTRI EPISODI. Durante una festa presso il lussuoso Hotel Four Season del capoluogo toscano, il rumeno colpisce con un pugno un avventore libanese (si andò per vie legali anche in quel caso, ma ci fu remissione di querela) mentre in un’altra circostanza è coinvolto in un’aggressione uscendo verso le 2 di notte dal “Cavalli Club” di piazza del Carmine insieme all’ex moglie Consuelo e a due coppie di amici.

Volano pugni e calci, ma gli arresti finisce un ex atleta del calcio in costume fiorentino. E pochi giorni prima del match contro la Serbia (umiliante 5-0 subìto a Belgrado) viene “paparazzato” in una discoteca di Bucarest mentre, insieme al compagno Cristea, beve vodka e s’intrattiene sino a notte fonda con alcune ragazze.

SOLO HAGI DAVANTI.  Mutu è il massimo cannoniere della Nazionale rumena al pari con Gheorghe “Gica” Hagi a quota 35 gol. L’ex Brescia ha disputato molte più partite con i “tricolori” (125 contro le 77 di “Adi”) però va tenuto conto che era un centrocampista, il numero 10.

Hagi ha inoltre vinto 7 volte il trofeo di giocatore rumeno dell’anno mentre Mutu l’ha alzato in 4 occasioni. L’unico titolo estero conquistato da “Briliantul” era lo scudetto 2005 con la Juventus, poi però revocato dalla Figc per lo scandalo di Calciopoli.


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