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Movimenti precisi e richiami ai portieri: Italiano 'pungola' i suoi e cita Gasperini

Intensità, idee chiare, condivisione di obiettivi importanti. Il tecnico vuole alzare ancora l'asticella: non chiede venti acquisti, ma applicazione negli allenamenti

Che uno degli slogan che più ama fosse “nessun limite, solo orizzonti” è ormai risaputo. Italiano a Moena richiama i suoi, da“Arturo” Cabral ad “ Alfredo” Duncan. Si piega, si accovaccia per focalizzarsi esclusivamente sulla circolazione del pallone, misurandone intensità, tocchi, ampiezza, profondità.

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Più rapidità, meno indecisione. Al termine di una partitella che il tecnico si aspettava a massima intensità, ecco che è tempo di riunire i giocatori per far passare loro qualche messaggio prezioso. Mette in risalto ciò che non gli è piaciuto: da alcuni errori di troppo, specie in situazioni di gioco semplici, fino a un richiamo diretto per i suoi portieri.

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Occorre più attenzione. Così scrive La Repubblica.

AMBIZIONE. Italiano è diretto, chiaro. Come il suo messaggio. Non sono necessari venti innesti dal mercato, inutile andare a cercare chissà chi magari soltanto perché ha un nome più mediatico di altri.

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Il gruppo, quello che ha a disposizione, è competitivo e se la può tranquillamente giocare. Ma per cosa? Il tecnico guarda negli occhi i suoi giocatori, cita direttamente Gasperini che con la sua Atalanta ha compiuto imprese sportive ed è riuscito a trascinare i bergamaschi in Champions togliendosi enormi soddisfazioni.

Tramite idee, gioco e tanta convinzione nei propri mezzi. Quello che fa la differenza, oltre ovviamente al valore tecnico e qualitativo dei giocatori in rosa, è la condivisione di un obiettivo. L’affiatamento, l’unità di intenti.


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