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Metamorfosi viola: contro le big ora è un'altra storia

Le lezioni con Inter e Napoli all'andata, le rivincite nel girone di ritorno. Più consapevolezza ed equilibrio, questione di mentalità e non solo

Prima di arrivare alle gambe, la svolta deve partire dalla testa. Questione di mentalità, di carattere. A Napoli è arrivata una vittoria che affonda le radici in un lavoro avviato tempo fa: i presupposti per convincersi che la Fiorentina poteva giocarsela anche contro le grandi di questo campionato risalgono all’inizio della stagione, quando i viola sfidarono in pochi giorni Inter e Napoli.

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Arrivarono due sconfitte nonostante il bel gioco: "Se vogliamo competere con quelle davanti, dobbiamo andare sempre a mille", disse Italiano, come ricorda La Repubblica.

LA SVOLTA. Poi a Torino contro la Juve il pari sfumò all'ultimo, mentre al Franchi arrivò il primo grande successo contro una big: il 4-3 contro il Milan in una gara dominata.

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Tolta l’Atalanta, che quest’anno ha trovato nei viola la sua bestia nera sia in campionato che in Coppa, è in quel momento che Italiano e la sua squadra hanno capito che davvero non esistevano “limiti ma soltanto orizzonti”, per citare il tecnico.

Igor con Milenkovic in difesa, più equilibrio tra i reparti e il contributo prezioso di Saponara davanti, abile a tenere unita la squadra: Ricky ha giocato titolare in Coppa contro Napoli, Atalanta e Juve e con Inter e Napoli nelle ultime di campionato.

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CONSAPEVOLEZZA.

I viola hanno saputo via via gestire i momenti delle partite, tra possesso e ritmi alti. Adesso la Fiorentina ha invertito la rotta e se Inter e Napoli all’andata avevano mostrato il volto spavaldo e sbarazzino di una squadra all’assalto, nel girone di ritorno hanno restituito un gruppo più maturo e consapevole delle proprie qualità.


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