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Mandragora: Fiorentina ha intesa con la Juventus. Lui dà la precedenza al Torino

Il centrocampista dà la precedenza ai granata: domani l'incontro da dentro o fuori. Altrimenti c'è la Fiorentina

Sono giorni decisivi per il futuro di Rolando Mandragora. Il centrocampista non è stato riscattato dal Toro, né esercitando l’obbligo poiché non sono state raggiunte le 22 presenze da titolare. Né procedendo con il diritto a 14.

Lasciato cadere per poi procedere a una trattativa volta a entrare in possesso del cartellino per una cifra inferiore. Una strategia che potrà pagare. Ma che rischia anche di lasciare Juric con una casella vuota alla voce centrocampisti.

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Scrive Tuttosport. Questo perché una volta scaduti i termini per il riscatto, la Juve ha facoltà di discutere di Mandragora anche con club terzi. Della situazione ha legittimamente approfittato la Fiorentina, che ieri ha trovato una sostanziale intesa con i bianconeri.

Ma non ancora con il giocatore. Non perché il regista napoletano non gradisca Firenze e i colori viola, ma perché come più volte ribadito al proprio agente prima vuole capire fino a che punto il Toro creda in lui. Fino a quanto Vagnati su mandato di Cairo sia disposto a investire, per l’ex dell’Udinese.

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Mandragora ha lasciato la squadra di Juric dopo aver anche avuto l’onore di indossare la fascia di capitano. Che in caso di ritorno al Filadelfia nella prossima stagione andrebbe a contendere a Lukic. A Torino e nel Toro si è trovato molto bene, soprattutto nel corso dell’ultima annata.

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Quando probabilmente anche grazie a risultati non ancora eccellenti ma comunque buoni, l’aria che si è respirata nello spogliatoio granata è stata buona. Come non la si percepiva da tempo. E, ancora, a disposizione del tecnico croato è convinto non per presunzione di poter riconquistare in pianta stabile la Nazionale.

Variabili che, sommate l’una sull’altra, hanno portato alla telefonata di martedì sera

All’interno della quale Mandragora ha ribadito a chi ne cura gli interessi di voler aspettare la mossa di Vagnati. Che non si farà attendere. Domani, molto probabilmente a Milano dove le parti in causa si troveranno, si avrà il dentro o fuori.

Che, stante la volontà manifestata, a questo punto dipenderà soltanto dalla disponibilità di spesa del Torino. Che sul piatto deve mettere tra i 10 e gli 11 milioni. Più dei 7 attraverso i quali la dirigenza granata avrebbe sperato di chiudere l’operazione.

Vero che i conti di un po’ tutte le società di Serie A impongono una riduzione delle spese, altresì indubbio che Mandragora a queste cifre possa far gola. Per evitare che a saziarsi finisca per essere la Fiorentina. Ecco che si torna alla necessità di una offerta che non sia inferiore ai 10 milioni e mezzo.

Una cifra spartiacque, sotto la quale la Juve andrebbe a realizzare una minusvalenza. Per evitarla, Cherubini bloccherebbe l’affare con il Toro. Per poi arrivare, presumibilmente in un paio di giorni, alle strette di mano con i viola.

La partita si gioca anche e forse soprattutto sul peso che verrà dato al milione e mezzo già corrisposto da Cairo per il prestito oneroso del calciatore

“Nuovo contratto, nuove cifre”, la sintesi di quanto dice la Juve. Ora come ora orientata se non proprio decisa a raggiungere i proverbiali 10 milioni e rotti non considerando quanto già incassato. Serve insomma uno sforzo finanziario, per continuare ad avere Mandragora quale pilastro della mediana di Juric.

Altrimenti addio al centrocampista che in tale scenario accoglierebbe di buon grado le lusinghe della Fiorentina. Dalla sua in una posizione favorevolissima, nel momento in cui il Torino si defilasse. Il club di Rocco Commisso deve infatti incassare un rateo sia per Chiesa che per Vlahovic per una cifra complessiva non lontana dai 40 milioni.

Con la Juve che sarebbe più che favorevole a ridurli attraverso la cessione alla Fiorentina di Mandragora. In definitiva mancano poche ore più che pochi giorni, per capire quale sarà il destino del centrocampista. Corretto nell’aspettare il Toro dopo la scadenza dei riscatti per un debito di riconoscenza sia nei confronti del club che di Juric.

Ma pure comprensibilmente deciso a sapere se in ritiro sarà a disposizione dell’allenatore granata o di Italiano.


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