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L'umore nero di Italiano e i limiti dell'attacco. Ma un centravanti non arriverà (salvo sorprese)

L'allenatore accoglierebbe volentieri un nuovo numero 9, ma la società è stata chiara. E resta convinta di aver allestito una squadra competitiva

Chi l’ha sentito giura che, da zero a dieci, fosse arrabbiato venti. Del resto, per uno che vive il calcio come una «ragione di vita», quella appena trascorsa non poteva che essere una pessima domenica.
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In questo, Vincenzo Italiano è molto simile ai fiorentini. «Ho capito che il loro umore dipende in gran parte dai nostri risultati», raccontò qualche mese fa. Per questo, il k.o. col Torino, gli ha fatto particolarmente male.

Perché è stato accolto dai fischi, e perché ha fatto riemergere in tutta la loro evidenza i limiti di una squadra che proprio non riesce a svoltare. Anzi. «Ci siamo inceppati di nuovo — diceva l’altra sera — ma più che arrivare tante volte davanti alla porta non so cosa potremmo fare».

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La risposta è semplice e, ovviamente, la conosce anche lui: segnare. Così scrive il Corriere Fiorentino. GOL E QUALITA'. Nella ripresa contro il Torino la Fiorentina poteva almeno pareggiare. Ma la scarsa concretezza viola sta tutta nella sufficienza con cui Jovic si è giocato quel pallone, sprecandolo malamente.

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Come se gli attaccanti della Fiorentina non riuscissero a capire che il gol bisogna volerlo con tutta la rabbia che si ha in corpo. Una qualità, questa, difficile da allenare. La porta o la senti, o non la senti. È, per farla breve, questione di qualità.

Una spiegazione riporta al valore della rosa. «Abbiamo sostituito, non aggiunto, vedremo se i nuovi saranno più bravi di chi è partito», spiegò lo stesso tecnico a fine mercato estivo. Il campo, sta parlando chiaro. NIENTE INNESTI.

Eppure la società resta convinta di aver costruito una squadra super competitiva

e, anche prima che si aprisse il mercato di gennaio ripeteva che i rinforzi sarebbero stati gli infortunati al rientro. Come se gente ferma (o quasi) da mesi potesse ripartire così, come se nulla fosse.

Lo stesso Brekalo non gioca da ottobre e, nell’immediato, non potrà dare granché. E se Sirigu già oggi dovrebbe arrivare in città, difficilmente in quest’ultima settimana di trattative arriveranno sorprese sul fronte centravanti.

Con buona pace di Italiano che, nonostante Cabral stia meglio del previsto, un nuovo numero 9 lo accoglierebbe volentieri.


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