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L'orgoglio di Firenze, 300 tifosi a Peretola dopo l'impresa viola di Bergamo

La vittoria di Bergamo, l'accesso alla semifinale e la grande accoglienza dei tifosi viola a Peretola

L’orgoglio di una città gridato a gran voce, urlato ai singoli protagonisti del successo di Bergamo via via che sfilavano verso il pullman arrivato a prendere la squadra all’aeroporto. Firenze, dopo essersi leccata le ferite per il sonoro 3-0 subìto dalla Lazio sabato scorso, s’è ritrovata in festa per una qualificazione in semifinale di Coppa Italia.

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Che nell’era Commisso non era mai stata raggiunta. L’ultima volta era stata nel 2018-19, coi Della Valle. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

LA FESTA

Alla fine, erano poco meno di trecento i tifosi arrivati al Vespucci per cristallizzare l’attimo. Hanno acceso fumogeni, sventolato bandiere, cantato a squarciagola. Ikoné ha filmato tutto e rilanciato sui propri canali social quest’ondata d’affetto, mentre gli altri, da Sottil a Venuti non si sono tirati indietro per un selfie.

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Il patron, che giovedì sera ha subito chiamato Vincenzo Italiano per congratularsi manifestando solidarietà a Terracciano per i cori di discriminazione territoriale ricevuti, si è goduto lo spettacolo da oltreoceano quasi in presa diretta.

CON VOI

«Vi vogliamo così» hanno cantato i presenti in coro, scandendo a gran voce il grido «Firenze-Firenze». La città è sempre più al fianco della propria squadra: «Siamo con voi» hanno urlato tutti. Il passato, compreso quello legato a Vlahovic è alle spalle, adesso c’è solo da scrivere una nuova pagina di storia.

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Giusto il tempo che i calciatori salissero sul bus che subito è scattato il classico «Chi non salta è bianconero». E' vero, mancano ancora tantissimi giorni al primo faccia a faccia contro gli acerrimi rivali in agenda per il 2 marzo prossimo, ma la fame di riscatto è altissima.

Così come il desiderio di riportare un trofeo a Firenze ventuno anni dopo l’ultima volta. Da qui ad allora, con la riapertura degli stadi al 75% c’è da immaginare il ritorno degli ultrà al loro posto, in Curva Fiesole. Con i loro cori a scandire il ritmo.

E' così, con la totale sinergia tra tutti i suoi elementi, città, squadra e tifoseria che la Fiorentina ha costruito le più grandi imprese della sua storia. Adesso c’è solo da continuare su questa strada, macinando successi aspettando il D-Day.

Perché il futuro si decide nelle prossime tre settimane e in ballo c’è soprattutto l’orgoglio.


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