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Limiti dietro e davanti: ormai è questa la Fiorentina. Ad Atene caccia al trofeo, valorizzando pregi e qualità

Anche a Cagliari la Fiorentina ha evidenziato limiti e difetti. Ma con questi, cercando di valorizzare i propri pregi, andrà ad Atene per vincere la Conference

Difficilmente da qui al 29 la Fiorentina riuscirà a trovare la soluzione a tutti i propri difetti che si porta appresso da inizio stagione. Due su tutti: troppo spreco davanti, troppi regali dietro. La Fiorentina che sfiderà l’Olympiacos ad Atene, tentando di portare a casa un trofeo che manca a Firenze da oltre 20 anni e cercando di vendicare il ko di Praga di un anno fa, ormai, è questa, coi suoi limiti e le sue qualità, i suoi pregi e le sue mancanze, molti dei quali si sono visti anche nella partita di Cagliari, sia a livello di singoli che collettivi.

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ATTACCHI A CONFRONTO. La formazione greca ha messo a segno 18 gol in 8 gare giocate in questa edizione della Conference League, per una media di 2,25 reti segnate a partita. La Fiorentina ne ha segnati 25 in 12 gare, per una media di 2,1.

Fin qui dati praticamente identici. Ma se si guarda più nello specifico, si scopre che l’Olympiacos ha messo a referto 116 tiri, ovvero 14,5 di media a partita, centrando lo specchio nel 37% delle conclusioni, segnando 18 reti, per una percentuale di realizzazione del 15,6%.

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La Fiorentina ha tirato 251 volte in tutto, trovando lo specchio nel 27% dei propri tentativi, segnando 25 gol, per una media di realizzazione del 10%. Certo, i pali…la Fiorentina ne ha presi 7, 3 solamente col Bruges nella semifinale di ritorno, l’Olympiacos solo 1.

Non è un caso, o solamente sfortuna, quando il dato si ripete. D’altronde, tra i limiti della Fiorentina anche in questo campionato ci sono stati proprio i tanti/troppi errori sotto porta. GOLEADOR E ARMI. Dalla sua, tuttavia, Italiano potrà contare sull’apporto in zona gol di tanti calciatori diversi, mentre i greci hanno basato quasi tutto il loro cammino in questa Conference sulle reti di El Kaabi.

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Nelle fila dei viola hanno segnato almeno un gol 12 calciatori diversi in questa campagna europea, dai 4 di Beltran e Gonzalez ai 3 di Barak, Nzola e Ranieri. 2 li hanno segnati Ikoné, Quarta e Sottil, 1 Belotti, Biraghi, Maxime Lopez e Mandragora.

Prendendo in esame solo le gare di Conference (l’Olympiacos era partito facendo l’Europa League), nelle 8 sfide giocate dal playoff in avanti, i greci hanno segnato 18 gol, 10 segnati dal solo El Kaabi. In gol sono andati solamente altri 5 calciatori.

Dei 6 gol segnati dall’Olympiacos all’Aston Villa, ad esempio, 5 li ha fatti lui. I 2 col Ferencvaros li ha fatti lui, in casa e fuori. Fermare El Kaabi, insomma, potrebbe essere un buon punto di partenza per la Fiorentina, che dalla sua potrebbe avere più risorse per far gol.

DIFESE. L’altro punto debole della Fiorentina è dietro. Col Bruges, ad esempio, tra andata e ritorno la squadra viola ha concesso solamente 9 tiri totali, 5 nello specchio, incassando 3 reti. In totale, però, la Fiorentina ha messo a referto 13 gol al passivo in 12 incontri, con 145 conclusioni subite e 17 parate dei propri portieri.

L’Olympiacos, invece, ha subito 10 gol in 8 gare, con 146 tiri concessi e 26 parate dei propri portieri. Riassumendo, viola e greci hanno la stessa media di gol subiti, ma mentre la Fiorentina subisce un gol ogni 11,2 tiri, i greci ne incassano uno ogni 14,6 conclusioni.

Allo stesso tempo, l’Olympiacos ha concesso 18,3 tiri a partita ai propri avversari, mentre la Fiorentina ne ha concessi 12,1. Al netto del valore degli avversari trovati, insomma, si conferma il trend per cui la squadra di Italiano subisca gol con troppa facilità rispetto a quanto concede, soprattutto quando regala come accaduto col Bruges, sia in casa che fuori.

TESTA A CONFRONTO. Certo, una finale fa storia a sé, gli episodi, i pali e quello che più si vuole. Ma la Fiorentina con l’Olympiacos dovrà fare una partita perfetta dietro e una gara cattiva davanti. Esattamente tutto ciò che raramente è riuscita a fare in questa stagione (e non soltanto).

Stavolta, trattandosi di una finale, serviranno entrambe le cose per non tornare a casa a mani vuote, valorizzando i propri pregi e limitando i propri difetti, insomma.


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