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L'entusiasmo salvezza contro la voglia d'Europa: tappa viola a casa di Ribery

Due vittorie di fila in trasferta per la Salernitana, che oggi sfida la Fiorentina all'Arechi in uno stadio pieno. Ma i viola non vogliono mollare

All’assalto. La mission della Salernitana e di Davide Nicola prosegue oggi all’ora di pranzo contro la Fiorentina. Con un teorico vantaggio: si torna a casa. E si rientra all’Arechi con l’entusiasmo generato da due clamorose vittorie esterne, a Genova contro la Samp e a Udine.

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Sei punti che hanno permesso ai granata di riprendere a sperare in una salvezza che fino a una settimana fa sembrava pura utopia. Il problema è che il club in casa non vince dal 2 ottobre quando superò il Genoa con un gol di Milan Djuric, l’uomo-boa bosniaco (4 reti finora) che oggi, scontata la squalifica, torna a disposizione del tecnico che ha riacceso l’entusiasmo in una città che sarà compatta e numerosa nel sostenere la squadra.

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Saranno in 22 mila contro i 600 tifosi viola che non vogliono perdere l’idea di tornare in Europa. Così scrive La Gazzetta dello Sport. CONTRO IL PASSATO. La Fiorentina oggi ritroverà Franck Ribery che a 39 anni ha scelto di continuare a pensare con i piedi a Salerno.

I primi due anni della terza età calcistica, in Italia, li ha passati a Firenze. Grande entusiasmo nella prima stagione, poi finita male per un grave infortunio, poco appeal e scarso apporto nella seconda. Ma l’idea del bagno di folla e dell’essere mito era ancora nella testa di Ribery che così è stato accolto a Salerno.

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Dove l’annata non è stata finora esaltante: gol zero, classe tanta, prestazioni altalenanti e pure un numero tipo autoscontro quando a febbraio a Paestum è finito contro un palo di un semaforo. Nicola mercoledì a Udine gli ha dato fiducia e non è detto che non replichi oggi.

In attacco la concorrenza è forte: oltre a lui e Djiuric, premono Simone Verdi, l’eroe in Friuli, il prestante Mikael, che è entrato e ha preso un palo, Bonazzoli, il più prolifico con 7 centri e Perotti. Il tecnico dovrà decidere.

AFFAMATI. Nicola è più risultatista, per forza di cose, del collega Vincenzo Italiano che, attraverso il gioco, ha riportato in alto la Viola. Ma che, aver mancato la finale di coppa Italia, deve caricare i suoi: «Ripartiamo dalle nostre certezze, ma siamo consapevoli di andare a giocare in un campo caldissimo.

La Salernitana si gioca la vita. Dovremo essere concreti. Ed essere più concentrati per evitare di prendere gol. Anche da parte nostra ci sarà furore ai massimi livelli. Sono fiducioso. I ragazzi dal punto di vista mentale sono cresciuti».

Italiano è in emergenza in mezzo, ma non scioglie il ballottaggio centravanti: Cabral o Piatek? Anzi ci scherza: «L’unico ballottaggio è tra me e il mio vice, Niccolini».


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