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La notte più attesa: gioco e coraggio per battere la Juve. Viola a testa alta

Italiano se la giocherà con le proprie armi, a caccia dell'impresa: la stagione può diventare indimenticabile. Servirà però più concretezza dell'andata

Alla testa di un gruppo che non ha paura, spinto da una città intera e dalla consapevolezza di essere già andato oltre ogni immaginabile limite, Vincenzo Italiano si presenta all’appuntamento con la storia.
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Sua, e della Fiorentina. Nello stadio dei rivali di sempre, e con quello 0-1 rimediato al Franchi che pesa come un macigno. Così scrive il Corriere Fiorentino. CORAGGIO. Eppure, alla vigilia della battaglia, il mister viola ha tenuto il petto in fuori e la testa alta.

Come sempre. «Servirà un’impresa — ha detto — ma andiamo lì per giocarcela e vedremo come andrà a finire». La parola d’ordine è quella di sempre: coraggio. Del resto, se la Fiorentina è arrivata oltre la metà di aprile con la possibilità di giocarsi una finale di Coppa Italia e con un classifica che la vede in piena zona Europa, è grazie a quella voglia di imporre se stessa sempre e comunque.

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Su qualsiasi campo, e contro qualsiasi avversario. Juventus compresa. SFRUTTARE LE OCCASIONI. Restare vivi, quindi, evitando di subire una rete che suonerebbe (quasi) come una sentenza e, ogni volta che ce ne sarà l’occasione, colpire.

Esattamente il contrario di quanto accaduto all’andata quando i viola dominarono la gara dall’inizio alla fine, sprecando (almeno) un paio di opportunità clamorose per poi cadere, a tempo scaduto, sotto i colpi di Cuadrado e della sfortuna.

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Toccherà alla catena di sinistra (Saponara-Maleh-Biraghi) cercare di limitare il colombiano. Come? Attaccando il più alto possibile, costringendolo a difendere. Si torna sempre lì. Alla voglia di essere protagonisti, senza subire la partita.

A caccia dell’ennesima impresa di una stagione che, da bella, può diventare indimenticabile.


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