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La Fiorentina sogna in grande: battuta ancora l'Atalanta. Stavolta basta un gol

Dea in difficoltà, ma i viola si prendono tutto. Ora sognare non è un peccato. E Italiano deve ancora giocarsi le carte Cabral-Ikoné. La doppia sfida alla Juventus...

Si direbbe che la Champions logori più chi ce l’ha avuta e oggi scarpina in salita per riprendersela: l’Atalanta. Non chi, la Fiorentina, non pensava neanche di poterla vagheggiare e a questo punto sente profumo di suggestione: niente di più, ma sognare non è mai peccato.

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Da ieri la Dea sa con chi potrà prendersela se a fine campionato si troverà più giù del quarto posto: due sconfitte su due con la Fiorentina (più la terza dell’eliminazione dalla Coppa Italia) sono un macigno e quella di ieri ha un peso specifico particolare.

Almeno quanto l’episodio del gol annullato a Malinovskyi. Ma già prima di quello, e anche dopo, non era stata l’Atalanta che aveva saputo mettere all’angolo la Juve e rimontare l’Olympiacos. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

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IN DIFFICOLTA'. Senza poter ruotare gli uomini davanti (come da suo vangelo), perdendo parte del possibile turnover a centrocampo e con i centrali difensivi contati, Gasperini ha una squadra non in grado di riprodurre quell’intensità che è sempre stata il suo copyright.

Ieri si è vista un’Atalanta stanca per il poco recupero dopo l’Europa League, dunque anche molto nervosa: per 45’ si è auto-costretta a lasciare il governo alla Fiorentina (60% di possesso) e dopo i due schiaffi presi (l’1-0 e il gol annullato) ha reagito più di pancia che di lucidità.

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Lasciata per strada anche l’immunità da trasferta, dove in campionato non perdeva da quasi un anno (marzo 2021), da ieri la Dea medica le ferite della terza sconfitta nelle ultime cinque partite (comprese le coppe): nelle ultime cinque gare di campionato ha segnato due gol e non ha mai vinto.

CHE VOLO! È proprio voltandosi indietro, invece, che la Fiorentina si sente autorizzata a fare pensieri più alti:dopo 25 partite è a +17 rispetto alla stagione passata, sono 42 punti con 44 gol segnati quando l’anno scorso chiuse a 40 e 47.

Il Franchi, dove ha vinto sette delle ultime nove partite, è il giardino dove coltivare il seme delle sue fantasticazioni. Ieri si è presa tre punti con il senso pratico di squadra che ha fatto suo il messaggio di Italiano:cogliere l’attimo e trovare continuità.

PENSIERO STUPENDO. Le due volte in cui la Fiorentina ha fatto più male all’Atalanta? Quando l’ha presa in contropiede: Castrovilli su intuizione di Sottil l’ha graziata, Piatek su assist di Gonzalez, attivato da Odriozola (un asse sempre più vincente), no.

Appena una volta la Viola aveva vinto segnando un solo gol: ieri se l’è fatto bastare e vedere Piatek che celebra sparando il suo 5° gol (il primo in casa) in sei gare apre il cuore ai tifosi e a Italiano. Che distilla ogni volta qualcosa in più dal talento di Gonzalez e deve praticamente ancora giocarsi le carte Ikoné e Cabral.

Ora la Juve nella semifinale di Coppa Italia: se poi la sfida dovesse diventare doppia, Firenze si farà venire i brividi volentieri.


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