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La Coppa Italia per rialzare la testa. La corsa contro il tempo di Italiano per ricostruire la Fiorentina

La gara di Coppa Italia può essere uno snodo importante della stagione ma i viola devono ritrovarsi

La Fiorentina torna in campo dopo il brutto ko subito contro la Lazio e lo fa in Coppa Italia. Con la speranza di replicare quanto fatto a Napoli dopo la batosta di Torino contro i granata. Dunque ancora una volta la Coppa Italia può rappresentare un gran bel salvagente per la Fiorentina.

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Ma Italiano deve ricostruire un percorso iniziato a Moena e interrotto a gennaio

Al di là della forza singola di Vlahovic, che cercheremo di nominare il meno possibile, non si può sottovalutare quanto Italiano avesse cucito la Fiorentina sull’attaccante. E quanto il gioco viola fosse basato sul lavoro fatto dal tecnico con l’attaccante già nelle settimane di Moena.

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Ora Italiano, da quel punto di vista, deve ripartire da zero con una differenza non da poco: la squadra non è più in ritiro. Alla Fiorentina servirebbe un tempo che non c’è per lavorare, ricreare i meccanismi fondamentali per giocare il calcio di Italiano.

Il suo è un calcio molto tattico che i giocatori devono capire, studiare e assimilare prima di poterlo mettere in pratica. Di esempi ne abbiamo già un paio: Ikoné a Cagliari e Cabral con la Lazio. Il francese in Sardegna, seppur protagonista di una gran palla per Odriozola, si è visto quanto fosse più attento ai movimenti da fare che alla giocata.

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Normale, giusto così, proprio perché arriva da un altro calcio. Italiano ci sta lavorando e non ci sono dubbi che sarà un valore aggiunto per la Fiorentina, resta solo da capire da quando. Discorso simile per Cabral che contro la Lazio veniva pilotato anche dai compagni, Bonaventura su tutti, nel pressing offensivo.

A Italiano serve tempo e questo potrebbe anche comportare qualche battuta a vuoto in campionato. Ma d’altra parte alla società va bene stare nella parte sinistra della classifica e se quello è sempre l’obiettivo la Fiorentina è pienamente in corsa per raggiungerlo anche con qualche sconfitta in più.

L’Europa può attendere?

Dunque niente Europa per la Fiorentina? Detto che nessuno ha la sfera di cristallo per vedere il futuro, è chiaro che a Italiano sono stati presi più giocatori per il futuro che per il presente. Giocatori che diventeranno sempre più incisivi con il passare delle settimane.

Per l’Europa subito forse sarebbero serviti giocatori più pronti. Ma la società, al contrario dei giocatori, non ha mai dichiarato di voler puntare alla qualificazione europea già in questa stagione. Il punto poi è sempre lo stesso: capire dove stia andando il progetto di Commisso.

Non lo sa nessuno, almeno al di fuori della società, e dunque è più complicato anche valutare l’operato dei dirigenti della Fiorentina.

Italiano pensaci tu

Fatto sta che adesso torna tutto nelle sapienti mani di Italiano. Allenatore da proteggere perché se la Fiorentina si è tirata su dopo annate allucinanti è soprattutto merito suo. E’ un allenatore molto bravo, con idee, che però è alla sua seconda stagione in Serie A e si trova a gestire un momento non facile sia per lui che per la squadra.

Può sbagliare, lo ha fatto e lo farà ancora, ma il percorso di crescita lascia ben sperare. E poi “sparare” sull’allenatore alla prima difficoltà senza considerare il quadro generale sarebbe troppo facile. Oltre che totalmente sbagliato.

Italiano è l'artefice di questa stagione della Fiorentina. Di un girone d'andata da Europa. Ora è tempo di sostenerlo affinché possa far crescere un gruppo a cui è stato tolto un punto di riferimento.


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