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Jovic, l'ex baby-prodigio in cerca di riscatto: dal boom all'Eintracht ai 7 gol in 3 anni

La Fiorentina ci prova, anche grazie a Ramadani. Era considerato un talento, pagato oltre 60 milioni dal Real Madrid. Ma in Spagna ha giocato pochissimo (e segnato meno)

I rapporti con Ramadani, un'idea che può tornare buona, gli indizi social del giocatore. La Fiorentina ci sta provando per Luka Jovic, ex baby-prodigio in cerca di rilancio. Attaccante del dicembre '97, 25 anni quindi ancora da compiere, e già una carriera piuttosto 'travagliata'.

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Fatta di alti e bassi, boom clamorosi, trasferimenti a grandi cifre, infortuni e panchine. BABY-PRODIGIO. Nel 2014, quando ancora doveva compiere 17 anni, fu inserito dal The Guardian tra i migliori talenti in circolazione, l'anno dopo riconoscimento simile arrivò anche da Don Balòn.

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Nel frattempo, a maggio 2014, entrò a 16 anni e 156 giorni nella storia della Stella Rossa: esordì 'con i grandi' all'ultima di campionato nel match decisivo contro il Vojvodina,ci mise meno di 5 minuti per siglare il gol decisivo per la vittoria del torneo diventando il giocatore più giovane a segnare con il club di Belgrado (superato Stankovic).

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Da lì iniziò la sua ascesa, prima però delle difficoltà per il passaggio al Benfica. Rui Costa scommise sul suo talento, ma in Portogallo Jovic ebbe tanti problemi di ambientamento. Morale: solo 40 minuti giocati in due anni e un po' di presenze solo nella squadra B.

LA SVOLTA. Così nell'estate 2017 passò in prestito biennale all'Eintracht Francoforte, voluto dal ds Fredi Bobic. Qui la svolta della sua carriera, a 20 anni, con Nico Kovac che gli dette fiducia in un attacco che vide brillare anche Haller e Rebic sotto la gestione del tecnico croato. Nove gol totali per Jovic nel 2017/2018, preambolo per la stagione migliore per il serbo, quella seguente:17 gol in Bundesliga, 10 in Europa League (vice capocannoniere, gol anche contro Lazio ed Inter, due contro il Chelsea in semifinale) per un talento che sembrò esplodere definitivamente.

Gioco per la squadra, sì, ma soprattutto fiuto del gol, per quello che veniva soprannominato "Serbian Falcao", in paragone con il centravanti colombiano. Tanto che fecero il giro del web le esultanze del compagno Rebic (altro esploso in quell'Eintracht) ancor prima che Jovic potesse tirare verso la porta.

Come a dire: se ha palla Luka, è gol (quasi) sicuro. MAXI TRASFERIMENTO E DIFFICOLTA'. Fu un'annata straordinaria, tanto che poi su quel giovane che ancora doveva compiere 22 anni piombò il Real Madrid di Zidane. Un trasferimento, nell'estate 2019, da oltre 60 milioni di euro.

Cifra alta per un giocatore reduce sostanzialmente da una sola stagione al top. Infatti partirono subito le critiche e Jovic faticò a trovare spazio: in quella prima annata da Blancos solo 8 presenze da titolare (27 totali) con 2 gol e 2 assist.

Poco. Le cose non cambiarono l'anno dopo: 3 presenze da titolare (5 in totale) senza reti fino a gennaio, quando il Real provò la prima operazione-rilancio: il ritorno in prestito all'Eintracht Francoforte. In Germania ripartì forte, con 3 gol nelle prime 4 partite, ma si fermò quasi lì: alla fine furono 4 i centri in metà stagione in 18 partite, di cui solo 8 da titolare.

7 GOL IN 3 ANNI. Così si arriva all'ultima stagione, conclusa con sole 3 partite da titolare (19 presenze totali),un gol e tre assist. In totale fanno quindi 7 gol negli ultimi tre anni tra Madrid e Francoforte. Un flop, rispetto alle altissime aspettative.

Nel mezzo anche diversi infortuni, con oltre 30 partite saltate per problemi fisici (tra Covid – due volte –, fastidi muscolari e traumi alle articolazioni). Padre di tre figli, ha fatto parlare di sè sia al Benfica, dove fu trovato in un locale la notte prima di una partita, sia a marzo 2020, quando in mezzo alla pandemia volò da Madrid a Belgrado per il compleanno della fidanzata violando le normative del governo e attirando parecchie critiche dai vertici serbi.

NAZIONALE. In Nazionale, dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili, Jovic ha disputato 26 partite segnando 9 gol. Ha giocato un Mondiale nel 2018 e si appresta a farlo anche in Qatar,a patto che ritrovi continuità, vista la concorrenza di Vlahovic e Mitrovic in attacco.


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