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Italiano, stavolta 0 ‘intuizioni’: manovra lenta, musi lunghi e poco feeling con i giovani

Dopo la prova brillante contro la Lazio riecco le solite criticità nello sviluppo del gioco

La Fiorentina arrembante e pericolosa vista contro la Lazio non si è rivista all’Olimpico Grande Torino. La squadra di Italiano non è riuscita a replicare la prova contro i biancocelesti nel match con gli uomini di Juric, nonostante la novità di riproporre la solita formazione.

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Vuoi per il gioco uomo contro uomo a tutto campo del croato e vuoi per la miglior condizione atletica dei granata rispetto agli uomini di Sarri. La Fiorentina ha chiuso il primo tempo senza impegnare Milinkovic-Savic, mentre i padroni di casa sono andati vicini al vantaggio in almeno 4 occasioni, oltre al gol annullato a Zapata.

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L’espulsione di Ricci ha fatto sperare in un secondo tempo diverso, ma la formazione di Italiano si è sempre schiantata contro la difesa granata che poi in un paio di occasioni con le solite ripartenze indigeste a Italiano si è resa pericolosa dalle parti di Terracciano.

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I cambi gigliati non hanno dato gli effetti sperati e anzi hanno evidenziato del malcontento. Palese quello di Bonaventura, il più in palla sulla trequarti sostituito per inserire l’impalpabile Nzola. E Jack non ha nascosto la delusione per la sostituzione: prima lo sguardo poco convinto verso la panchina, poi a testa bassa è uscito dalla parte opposta.

Qualcosa non va. Chi deve esser rimasto deluso per il mancato ingresso dev’essere stato invece Comuzzo. Dopo la promozione in pianta stabile in Prima Squadra con il placet di Italiano e l’addio di Yerry Mina a gennaio, il classe 2005 è rimasto in panchina per 90 minuti nonostante l’uscita di Ranieri, con il conseguente ingresso di Mandragora adattato a difensore centrale.

Una gestione del giovane ex Pordenone che si traduce in poco coraggio e fiducia, vista anche la superiorità numerica e l’ingresso nelle fila avversarie di Gineitis, risultato poi uno dei migliori in campo. Come per Bianco nella scorsa stagione e Infantino in questa, Italiano dimostra di avere poco feeling con i giovani e Kayode rappresenta sempre più l’eccezione che conferma la regola.


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