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Italiano-Mihajlovic, identità e gioco propositivo. Entrati nel cuore di Firenze e Bologna

Sfida generazionale al Franchi, il tecnico viola ci ha messo poco a conquistare la città, Sinisa è cittadino onorario in Emilia

Hanno nemmeno dieci anni di differenza ma Italiano (il più... baby) la Serie A la fa da due anni e Mihajlovic dal 2008, proprio a Bologna. I due tecnici di Fiorentina e Bologna sono entrati - chi più velocemente, chi col tempo - nel tessuto cittadino: l’ex tecnico dello Spezia lo ha fatto allestendo una squadra che diverte, che ha un’identità unica e precisa, che coinvolge chi guarda e chi gioca, che sogna l’Europa;Sinisa Mihajlovic, che ha un contratto fino al 2023 e solo dopo un colloquio di fine anno con Saputo deciderà il proprio futuro, sta vivendo il quarto anno sulla panchina del Bologna, città alla quale ha dato una salvezza nel 2019, bel gioco per diverso tempo e il record di punti in questo girone d’andata, ricevendo l’abbraccio forte nel momento della malattia e pure la cittadinanza onoraria.

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Così scrive La Gazzetta dello Sport. SFIDA. Italiano e Sinisa danno vita a uno scontro generazionale fra squadre che, solitamente, cercano di appropriarsi dell’iniziativa piuttosto che subire quella altrui. Dice Sinisa:«Ora bisogna essere un po’ più adulti.

Solo così alla fine puoi avere qualche speranza in più per raggiungere gli obiettivi. Mandela diceva “Noi siamo i padroni del nostro destino, capitani della nostra anima”. Aveva ragione. Dobbiamo rischiare di più, essere più fiduciosi e coraggiosi, in certi casi devi affidarti a te stesso e basta».

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Significherà tornare a un atteggiamento più propositivo? Vincenzo Italiano fa un “link” col pubblico. «Abbiamo bisogno di tornare a vincere e di dare un segnale a noi stessi. Giocando in casa va sfruttato il sostegno del nostro pubblico».


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