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Italia, Mancini resta. Domani gara inutile in Turchia: Biraghi dal 1'

Il capitano viola dovrebbe essere titolare a sinistra nell'amichevole a Konya. Partita inutile ma che può rappresentare il primo atto di un nuovo ciclo

Oggi la Nazionale vola in Turchia per la partita più triste della nostra storia calcistica. Mentre domani tanti si contenderanno gli ultimi biglietti per il Mondiale del Qatar, l'Italia giocherà in amichevole contro un’altra trombata.

Potrebbe Mancini lasciare la Nazionale ora? Dopo la traumatica eliminazione dal Mondiale, dopo una sconfitta casalinga con la Macedonia, mentre gli inglesi, che in estate si sono abbronzati a suon di schiaffi, ci spediscono sfottò a ripetizione?

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Il c.t., con i suoi ragazzi, ha scritto una favola inattesa. Non può chiuderla con un finale del genere, anche perché sa che nel disastro ci ha messo del suo. Roberto ha sempre fatto dell’orgoglio la sua bandiera. Quello stesso orgoglio oggi gli impone di restare alla guida della Nazionale, per organizzare la rivincita e un altro finale.

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MISSIONE 2026. Presa la decisione importante (anche se il colpo di tacco a sorpresa non va mai escluso...), Mancini deve dare un senso alla partita più inutile del mondo, quella di domani. Roberto ricorda un’altra partita triste triste: la finalina di Italia ‘90.

Che poi diventò una festa perché Baggio e Schillaci diedero spettacolo e, soprattutto perché alla fine azzurri e inglesi posarono, mescolati e abbracciati, in una foto che fu uno spot di fairplay. Ma noi avremmo dovuto essere a Roma per giocarci la finale del Mondiale italiano, non a Bari.

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A Mancini sembrò ancora più triste perche Vicini, suo ex maestro nell’Under 21, non gli regalò un minuto neppure nell’ultimo atto. Ma quel Baggio avrebbe trascinato l’Italia in finale al Mondiale successivo. Ecco il senso della partita di Konya.

Può far sorridere, detto ora, ma l’inutile Turchia-Italia è il primo passo verso il Mondiale 2026. Mancini non è rimasto solo per orgoglio, ma anche per la convinzione che il gruppo europeo, ritoccato negli uomini e nel gioco, possa crescere ancora.

FUTURO. La nuova Italia potrebbe avere meno palleggio, ma più peso, più dinamismo e più verticalità. Qualità importante, perché la nostra forza sono gli esterni offensivi: Berardi, Chiesa, Zaniolo, Spinazzola... Prima ricevono palla in spazi aperti, più possono fare male.

Mancini sa bene che se Berardi farà il salto in un grande club e comincerà ad abitare con continuità le notti di Champions, non tremerà più davanti a una porta vuota, come a Palermo. Acquisterà quella sicurezza e quella personalità che hanno permesso a Chiesa di diventare il Leone di Wembley dopo un anno di Juve, commenta La Gazzetta.

Il discorso vale anche per Scamacca e Raspadori. Scamacca, già più cattivo sotto porta e più attrezzato tecnicamente, se non smette di crescere, può darci ciò che abbiamo aspettato invano da Immobile. Domani, anche per lui, un passo importante.

FORMAZIONE. Il futuro della Nazionale potrebbe essere anche con il 4-2-3-1. Domani, in Turchia, si andrà avanti però con il 4-3-3. E dovrebbe giocare anche Biraghi in difesa. Questo il probabile undici: Donnarumma, De Sciglio, Acerbi, Chiellini, Biraghi, Tonali, Cristante, Pessina, Zaniolo, Scamacca, Raspadori.


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