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Irriconoscibile in casa e piena di guai: tanti problemi in casa Atalanta

I viola giovedì andranno a Bergamo per la Coppa Italia, anche i nerazzurri vivono un momento complicato: ieri ko in casa contro il Cagliari

"Atalanta, pioggia di guai". Titola così oggi La Gazzetta dello Sport sulla prossima avversaria viola in Coppa Italia. E' presto per dire che a causa di questo pareggio l’Atalanta non andrà in Champions League, non per supporre che così sarà decisamente più difficile andarci.

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E non solo perché la concorrenza è aumentata, è in salute, e domenica la Juve (che ieri le ha tolto il quarto posto, seppur con una partita in più) andrà affrontata senza Zapata e Musso. In casa l'Atalanta ha faticato fin qui: 13 punti sui 33 possibili al Gewiss sono una media quasi da retrocessione, altro che Europa.

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Due punti in tutto contro Bologna, Udinese e Cagliari: un’emorragia del genere presenterà per forza il conto. Da giovedì, in otto giorni, l’Atalanta si giocherà nel suo stadio un bel pezzo di stagione contro Fiorentina in Coppa Italia, Juve e Olympiakos in Europa League.

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PROBLEMI. Da tempo Gasperini riconosce che non è una casualità rimbalzare come di fronte a un muro contro squadre che si chiudono, ingolfano spazi, annebbiano le idee: l’Atalanta ieri si è ritrovata ferita dalle stesse armi con cui aveva resistito, in emergenza, contro Inter e Lazio.

Ma il tecnico ha anche ammesso che «se non vinci queste partite, ridimensioni le tue aspettative: è una sconfitta che ci fa abbassare la cresta». Anche stavolta errori antichi e gli antichi, improvvisi, black out (ieri in poco più di un minuto) che la mandano in apnea: l’Atalanta non l’ha vinta, questa partita, buttando senza frutti il dominio del primo tempo; e poi l’ha persa smarrendo lucidità nel momento decisivo.

Poco ritmo, poca velocità nella transizione, quasi anestetizzata a forza di attorcigliarsi nella ragnatela rossoblù: alla Dea sono mancati la furia dell’onda, lo strapotere atletico con cui per tanto tempo ha messo alle corde le rivali.

SENZA ZAPATA. Ma soprattutto - fondamentale quando gli spazi sono così stretti - è venuta meno la precisione tecnica nelle ultime scelte da parte dei quattro uomini offensivi, in particolare i tre alle spalle di Muriel. «Sul piano tecnico abbiamo ciccato», la sintesi del Gasp.

E poi si sono riviste le solite amnesie evitabili sulle reti subite. Una certezza è apparsa chiarissima ieri: senza un centravanti d’area, ovvero senza lo Zapata da sempre pietra angolare del suo gioco, l’Atalanta fatica da morire.

E Muriel, si sa, non è un centravanti d’area. Il problema, ed è una notizia peggiore anche dei tre punti cestinati, è che Gasperini rischia di perdere di nuovo il colombiano. E non per poco (almeno un mese, ma forse anche di più) se si trattasse di una ricaduta.

E sarebbe la seconda dopo quella di Gosens. Oggi gli esami diranno di più, ma che si sia stirato di nuovo è un’ipotesi che ha i contorni reali dell’incubo per i nerazzurri.


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