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Impresa sfiorata, ora la volata finale fa meno paura. Ma quanti sprechi davanti...

Torreira fa pensare al colpaccio, poi la solita amnesia difensiva. Undici tiri e zero gol nel primo tempo, poi Ikonè spreca in extremis

Un piccolo punto per la classifica, un grande passo per la maturità. Un 1-1, quello di ieri, che lascia la Fiorentina in piena corsa per l’Europa ma che, pensando al finale di stagione, vale molto di più.
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Perché se i viola son questi anche il calendario (e le altre sfide contro le grandi) fa un po’ meno paura. In attesa di vedere come andrà finire oggi il derby di Roma insomma, la banda di Italiano può ricaricare le pile serena e preparare la volata.

Così scrive il Corriere Fiorentino. CHIAVE. Il vero tema stava nel capire chi avrebbe fatto la partita. Perché la Fiorentina è abituata a giocarsela sempre, e perché i nerazzurri, classifica alla mano, avevano un’unica opzione: vincere.

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La risposta è arrivata presto e, per i viola, è stata più che positiva. Torreira alto su Calhanoglu, interni uomo su uomo, e fonti di gioco nerazzurre prosciugate. Non a caso, nella prima mezzora, la Fiorentina è riuscita a costruire (almeno) tre potenziali grandi occasioni.

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Il problema? Sempre quello: la concretezza. Non si può, come successo ieri, chiudere i primi 45’ con 11 tiri e restare inchiodati sullo 0-0. Soprattutto contro certi avversari che poi, in un modo o nell’altro, il pericolo lo creano.

È successo anche ieri, e solo un grande intervento di Terracciano (su Dzeko) ha impedito che la legge non scritta più antica del mondo (gol sbagliato, gol subito) si abbattesse sulla banda di Italiano. OCCASIONE. Poi, nel secondo, il mondo si è ribaltato.

Subito occasione (sprecata) dall’Inter, e vantaggio viola. Ancora Torreira, ancora con un inserimento in area di rigore. Una (recente) invenzione, e sta funzionando alla grande. Il problema, semmai, sta nella gestione dei momenti.

E nei soliti errori individuali che là dietro, da inizio stagione, pesano come macigni. Basta pensare all’1-1 di ieri, e all’ennesimo gol preso su un cross (apparentemente) innocuo. Poi occasioni da una parte e dall'altra, fino all'enorme chance sprecata da Ikonè.


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