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Il piano di Italiano: l'Europa in 15 giorni. Dal Sassuolo al Bologna: 4 gare decisive

Tra campionato e Coppa Italia, la Fiorentina si gioca parecchio. Solidità dietro, i gol degli esterni e la mira di Piatek: la ricetta per continuare a sognare

Scacco matto all’Europa, magari davvero in due settimane. Vincenzo Italiano e la Fiorentina sono pronti a tentare l’affondo, consapevoli che le prossime quattro partite, tra campionato e Coppa Italia (dal Sassuolo al Bologna, passando per la sfida col Verona), possono diventare un bivio decisivo.

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L’entusiasmo figlio degli ultimi successi, pur continuando a mantenere alta la concentrazione sull’obiettivo, ha permesso di alzare l’asticella: i numeri messi insieme fin qui sono importantissimi, ma la sfida è quella di andare addirittura oltre.

Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

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COMPATTI DIETRO. Il primo step deve essere quello di limitare al massimo gli errori, specie nella lettura delle diverse situazioni di gioco. Per capirsi, il ritardo di Igor domenica scorsa, sul tiro di Koopmeiners, deve essere cancellato, così come l’errore di Amrabat a Spezia.

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In effetti, pur essendo tra Fiorentina una tra le squadre della Serie A che concede meno tiri agli avversari, nelle prime 25 giornate ha pagato a carissimo prezzo gli errori commessi, finendo con l’essere quasi sempre castigata al primo scivolone.

Dovrà essere bravo l’allenatore anche a gestire un eventuale ulteriore avvicendamento tra i pali tra Terracciano e Dragowski, consapevole delle qualità di entrambi.

LA SPINTA DELLE ALI. Sul fatto che gli esterni offensivi debbano provare a raccogliere di più in termini di gol, Italiano lo ripete da tempo.

Fino ad oggi, aspettando anche Ikoné, dalle ali sono arrivati solo otto gol: 3 Sottil, 2 Gonzalez e Saponara e 1 Callejon. L’argentino, a dire il vero, pare in fase di crescita, dopo le prestazioni da manuale messe insieme nelle ultime settimane: è soprattutto da lui, che ha nella velocità e nella capacità di saltare l’uomo due dei propri punti di forza, che la città si aspetta il salto di qualità definitivo.

LA MIRA DI PIATEK.

Piatek, dal canto suo, dovrà continuare ad affinare la sua mira da cecchino, capace di capitalizzare al massimo persino l’unica occasione che può capitargli nell’arco della partita, esattamente come ha dimostrato domenica. Attenzione però a Cabral, il brasiliano acquistato a gennaio che sta lavorando per riuscire a ritagliarsi spazio.

Sì, perché al momento opportuno la staffetta tra i due potrebbe diventare una ulteriore risorsa su cui far leva.


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