Il pagellone di Natale – La difesa: De Gea da 8. Comuzzo-Ranieri un muro, Dodo un treno
I voti alla prima parte di stagione della Fiorentina coi viola che, per quanto reduci da 2 ko, sono in lotta per un posto Champions
I voti alla prima parte di stagione della Fiorentina partendo dalla difesa, con l'ottimo rendimento di De Gea su tutti: DE GEA – VOTO 8 Se la Fiorentina è in zone altissime di classifica molto lo deve alle parate di un portiere che dopo un anno di inattività ha fatto qualcosa di straordinario.
Riavvolgendo con la memoria la prima parte di Serie A si ricordano gli interventi decisivi a Como, col Genoa, i due rigori parati al Milan e praticamente 0 errori, forse solo nella gara d’andata col Puskas. Se la squadra di Palladino è agli ottavi di Conference League, molto lo deve ancora allo spagnolo, che in Ungheria nel playoff nei 120’ e ai rigori fece una partita epica.
TERRACCIANO – VOTO 5.5 L’inizio era stato in pieno stile ‘San Pietro’, tra le parate decisive di Parma, un paio di buoni interventi col Venezia e col Monza (dove non fu, tuttavia, impeccabile). Poi le gerarchie con De Gea sono cambiate, a Terracciano è rimasto solamente giocare nelle coppe, dove non ha fornito prestazioni memorabili.
Anzi. In negativo si ricorda quella col Pafos, non certo esaltanti quelle con Empoli e APOEL. MARTINELLI – VOTO NG A referto solamente l’esordio in Europa, al Franchi, contro il LaskLinz, con tanto di buona parata sull’unica occasione creata dagli austriaci.
DODO – VOTO 7 Grande inizio di stagione del terzino brasiliano. Tanta spinta, meno errori difensivi (tranne quello a Bergamo con l’Atalanta) e una scalata costante verso il podio dei terzini destri più forti della Serie A. Prezioso davanti nel procurarsi un rigore con la Lazio (da cui la stagione viola è svoltata), nel prendersi il fallo da cui nacque il rosso a Lecce e con altre sgroppate su cui, potenzialmente, si poteva pure far meglio.
La leadership nello spogliatoio, i sorrisi e quel modo di trascinare il pubblico non sono certo una novità. COMUZZO – VOTO 7 Lanciato come titolare in maniera inaspettata ha messo a referto prestazioni su prestazioni che gli hanno permesso di diventare il perno della difesa viola e di arrivare anche in Nazionale.
Pochissimi i passaggi a vuoto. Se si pensa alla carta d’identità, che recita 2005, è lecito immaginarsi per lui un futuro ad altissimi livelli. RANIERI – VOTO 6.5 Dopo lo sbandamento dello scorso finale di stagione, Ranieri si è ripreso i gradi di titolare della difesa della Fiorentina e pure la fascia di capitano.
Ha migliorato la tenuta nervosa, mantenendo la ‘garra’ che lo contraddistingue e la soglia dell’attenzione sempre altissima (il cambio di filosofia difensiva di Palladino rispetto a quella di Italiano lo ha aiutato). Peccato per l’errore grave commesso con l’Udinese che ha macchiato la prima parte di stagione.
A referto anche due assist per Kean (a Torino e col Monza). BIRAGHI – VOTO 5 Disastroso l’inizio di stagione, vissuto da centrale difensivo. Bello e prezioso il gol su punizione a Parma e il rigore segnato col Puskas, ma da quando è arrivato Gosens e Palladino ha abbandonato la difesa a tre, Biraghi non ha più trovato spazio, se non in Conference, all’inizio, quando ha fatto comunque male (come a Nicosia).
Di fronte alle prestazioni di Gosens era logico pensare che per lui gli spazi si sarebbero drasticamente ridotti. Cosa che non ha gradito, tanto da arrivare a rompere con Palladino e la Fiorentina. A gennaio andrà altrove. Peccato sia finita così, non tanto per un discorso tecnico, visto il rendimento di Gosens, quanto per l’importanza che ha avuto nell’indossare quella fascia per svariate stagioni.
E proprio per quest’ultimo aspetto, in un momento in cui la Fiorentina volava, il suo comportamento (con annesse parole esplosive dell’agente) è apparso come decisamente fuori luogo. PARISI – VOTO 5,5 Con l’assetto tattico pensato da Palladino a inizio stagione ci si aspettava un ruolo da protagonista per Parisi, ma poi è arrivato Gosens.
Anche col passaggio alla difesa a quattro ha trovato poco spazio, se non in gare europee in cui il tecnico viola ha schierato quasi sempre le ‘alternative’. Ed anche in quelle sfide l’ex Empoli non ha propriamente esaltato, anzi.
Buono l’ingresso a Lecce, la prova col Lask e poco altro. GOSENS – VOTO 7 Impatto super per il tedesco. Pronti via gol decisivo allo scadere col Monza, poi partitoni in serie, con tanto di altro gol decisivo (stavolta da tre punti) col Genoa.
In rete anche a San Gallo. Per lui anche 3 assist, 2 in Serie A e 1 in Coppa Italia. Nonostante fosse arrivato per fare l’esterno a tutta fascia, cosa che ha sempre fatto in carriera, si è dimostrato abilissimo anche nel momento in cui Palladino lo ha arretrato nella casella di terzino.
Poche le gare sottotono. Carisma e doti umane importanti, tanto che in pochi giorni è divenuto subito un leader di questo spogliatoio. QUARTA – VOTO 5 A livello difensivo è stato il più negativo di questo avvio di stagione. Male a tre all’inizio, malissimo anche quando la Fiorentina è passata a quattro.
Male anche da centrocampista. Almeno in fase offensiva si è confermato fortissimo, con 4 reti tra Conference League, Serie A e playoff europeo. Peccato, però, che di mestiere faccia il centrale difensivo. MORENO – VOTO NG Poco spazio per essere giudicato o giudicabile.
265’ messi a referto in Conference, senza esaltare né demeritare granché. KAYODE – VOTO 5.5 Disastroso l’inizio di stagione, con quella serata da incubo col Puskas nell’andata del playoff in cui regalò un rigore e un gol agli ungheresi.
In campionato, tranne che con l’Udinese per la squalifica di Dodo, non ha trovato spazio, mentre in Conference ha troppo spesso faticato. Sicuramente è apparso involuto rispetto alla prima versione del Kayode che tutti ammirammo nell’inizio della stagione passata.
PONGRACIC – VOTO NG Dovessimo giudicarlo per quanto visto sarebbe da 4. Disastroso praticamente sempre nelle primissime uscite stagionali in maglia viola, come a Parma o col Puskas. Poi si è fatto male e non si è più praticamente visto, con solamente 334’ collezionati in stagione.
Da capire come si possa trovare in un altro contesto di gioco visto che, rispetto alla difesa a tre in cui giocò le prime partite in maglia viola, la Fiorentina è passata alla difesa a quattro, modulo a lui più congeniale (come disse lui stesso).
A gennaio arriverà anche Valentini, e visto il rendimento della coppia Comuzzo-Ranieri (almeno prima delle ultimissime gare), guadagnarsi il posto sarà tutt’altro che facile per Pongracic.



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