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Ikonè, prove di riscatto: le grandi difficoltà e la svolta. Anche grazie a Italiano

Gli infortuni di Gonzalez e Sottil, la crescita personale: così il francese sta finalmente iniziando a ripagare l'investimento da 15 milioni

Aspettando un centravanti che segni e che faccia dimenticare Vlahovic la Fiorentina forse, un anno dopo averlo accolto, ha finalmente trovato Ikoné. È stata un’attesa lunga, faticosa, piena di difficoltà e che, a un certo punto, pareva destinata a restare vana.

A lungo un oggetto misterioso, il francese, che sembrava non capire il calcio italiano e di Italiano. L'ex Lille, pagato 15 milioni, ha inciso poco nei primi mesi, per un giocatore chiamato a colmare il vuoto lasciato da Chiesa secondo i dirigenti.

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Anche il tecnico si aspettava di più: non è un mistero che Italiano avesse messo Berardi in cima alla sua lista dei desideri o, comunque, un giocatore che conoscesse il calcio nostrano. Così scrive il Corriere Fiorentino. CRESCITA.

Eppure, è stato proprio Italiano a voler insistere. Abituato a far di necessità virtù, il tecnico viola ha «preso di punta» Ikoné, e fin dall’estate scorsa a Moena ha iniziato una specie di martellamento. Con un obiettivo: fargli capire che doveva mettere molta più cattiveria in ogni sua singola giocata.

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Dribbling, accelerazioni, uno contro uno. In una parola: incidere. Era questo l’imperativo. E così, partita dopo partita, gol sbagliato dopo gol sbagliato, panchina dopo panchina, «Jorkò» ha finalmente svoltato. E via via, anche per gli infortuni degli altri, è diventato un titolare inamovibile.

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Una crescita confermata (anche) dalle amichevoli di dicembre nelle quali, Ikoné, ha realizzato cinque gol.


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