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Ikoné, Piatek e Cabral a caccia di gol. In tre per il dopo Vlahovic

Italiano con loro a caccia delle reti garantite fin qui dal bomber ceduto alla Juventus pochi giorni fa

Tre al posto di uno. Ovvero: Ikoné, Piatek e Cabral (in ordine di arrivo a Firenze) per Vlahovic. Che poi alla fine di giochi e discorsi questo ha detto il mercato in entrata della Fiorentina per quello che riguarda l’attacco.

Cioè il reparto più sensibile alle dinamiche di un progetto. E di conseguenza dello stesso mercato, nella ricerca di un obiettivo. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Tre al posto di uno significano una rivoluzione bella e buona.

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Per il peso dei nomi in ballo, in primis. Poi per la portata del cambiamento che ha costretto e costringerà Vincenzo Italiano a mettere pesantemente mano alla “didattica” per i giorni a venire. E’ la vera scommessa: vincerla vuol dire Europa.

RISCHIO E PREMIO

Perché Vlahovic è il capocannoniere della Serie A (insieme a Immobile) e ha garantito il 45 per cento dei punti conquistati finora dalla Fiorentina con i suoi gol. Ma proprio per la necessità di implementare una risorsa così importante (prima) e poi soprattutto di provare a sostituirla (dopo e adesso), la Fiorentina ha fatto scelte rilevanti.

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Cabral e Piatek nel ruolo di centravanti e Ikoné in aggiunta per le fasce. L’ex Lilla con la qualità che serve a mettere il brasiliano e il polacco nella condizione di incidere come faceva il serbo. Il problema è che siamo a febbraio.

Ad un punto in cui la boa di metà percorso è già alle spalle. E quindi il compito del tecnico siciliano, che di per sé non può essere contento di aver perso un attaccante da 17 gol in 21 partite, si presenta difficile e gravoso.

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Ma anche molto affascinante. E il margine di rischio bello grande si tramuterebbe in soddisfazione/gratificazione/premio ancora più grande. Se la “missione” gli dovesse riuscire con successo.

PAROLA AL CAMPO

Insieme Cabral, Piatek e Ikoné possono dare tantissimo alla squadra viola. E ripianare il vuoto (sempre tecnico) lasciato dal centravanti ex Partizan. I primi due sono punte “pure”. Ognuno con caratteristiche proprie che sono differenti.

E per questo offrono perfino l’opzione aggiuntiva del doppio centravanti. Che Italiano finora non aveva. Il 4-3-3 rimane comunque la stella polare da seguire in ogni situazione. Però ora c’è una soluzione che non c’era e che può aiutare la Fiorentina a seconda dei casi, a gara in corso e anche in partenza per sorprendere gli avversari.

Per tutti c’è stato e c’è l’ostacolo dell’inserimento in un gruppo nuovo. Ma ognuno dei tre porta in dote frequentazioni ed esperienze internazionali che aiutano ad accorciare i tempi. Per tutti piuttosto l’ostacolo maggiore è capire che cosa chiede Italiano e come gioca.

E le difficoltà tattiche di Ikoné a volte spaesato a Cagliari sono lì a dimostrarlo. Il campionato che torna sabato sera con Fiorentina-Lazio, in una sfida che guarda un po’ vale l’Europa, dà subito la parola al campo. Giusto così.


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