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I guai di Ribery, panchine e nessun gol. Chissà come sarebbe andata con Italiano...

Secondo il Corriere Fiorentino per Franck è stata una scelta infelice quella di andare a Salerno. Ma prima di smettere vuole stupire ancora

Triste e solitario y final. Chissà come Osvaldo Soriano avrebbe descritto il lungo e quasi infinito addio al calcio di un grande come Frank Ribéry.
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A distanza di dieci mesi dal divorzio fiorentino non esiste un tifoso viola che abbia compreso il perché sia andato a spendere gli ultimi e un po’ usurati spiccioli di una carriera fantastica in una squadra come la Salernitana.

Così scrive il Corriere Fiorentino. SCELTA INFELICE. La vera motivazione resta la passione, ma la scelta della squadra rimane un mistero, o forse è perché non voleva andarsene da sconfitto da un calcio italiano che aveva sempre ammirato da avversario.

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E allora va bene pure Salerno, anche se poi a conti fatti la scelta è risultata abbastanza infelice. Al di là dei problemi fuori dal campo (incidente stradale a notte fonda con relativa multa), è sul tappeto verde che non ha funzionato quasi niente.

Diciotto presenze e zero gol,

qualche assist sparso qua e là e niente di più: era davvero il caso di fare quest’ultimo giro di valzer? O forse è il penultimo, perché non è affatto detto che Frank smetta. CHISSA' COME SAREBBE ANDATA.
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In Campania in molti sono rimasti delusi dalle sue prestazioni: speravano di trovare un trascinatore, lo hanno fatto capitano, e hanno invece trovato un talento solitario, che si è acceso ad intermittenza. D’altra parte Ribéry è un ottimo musicista per grandi orchestre e un conto è se ti trovi a suonare con Robben e Lewandowski, un altro, con tutto il rispetto, è se devi suggerire per Bonazzoli e Verdi.

A Firenze era finito in una via intermedia e non è un caso che i suoi riferimenti più continui siano stati Chiesa, Vlahovic, di cui aveva intuito subito le grandi doti realizzative, e soprattutto Castrovilli. Resta la curiosità di sapere se e come avrebbe funzionato il rapporto con Italiano, da sempre ammiratore di giocatori tecnici e di appena 6 anni meno giovane di lui.


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