×

Gudmundsson il faro in mezzo alla tempesta: qualità, impostazione e pressione. E un gol pesante

Finalmente decisivo: due gol di fila, condizione in crescita, 7 centri totali. L'islandese tra i grandi protagonisti con il Pana

Normale che, quando scotta, la palla vada al più forte: è sempre così, dal giardino dopo-scuola ai campi dei professionisti, fino ad arrivare alle serate europee. È stato così anche ieri sera: nel catino bagnato del Franchi, Albert Gudmundsson è stato il faro in mezzo alla tempesta, forse per la prima volta da quando veste in viola, trascinante per tutti.

sponsored

Per i compagni, che si sono appesi alle sue giocate sin dal minuto uno, per l'ambiente, riacceso grazie anche alla sua prestazione. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. TUTTOCAMPO. La partita del dieci dura un'ora ma è piena zeppa di cose: qualità, e non potrebbe essere altrimenti, ma anche quantità, con pressing intenso e un paio di recuperi difensivi profondi che hanno esaltato il Franchi.

sponsored

Poi, ha fatto soprattutto quello per cui è stato voluto - e valutato - tanto: un gol (quello del 2-0 a metà primo tempo) con un mancino aggiustato dalla deviazione di Arao, un paio di palloni illuminanti - con uno ha mandato in porta Kean nel recupero del primo tempo -, ma anche lavoro di prima costruzione dell'azione.

sponsored

Fa la seconda punta solo sulla carta, per il resto svaria dove vuole e lo troviamo spesso nel ruolo da mezzala. In quella posizione fa girare tutta la Fiorentina. E lui, uno di quelli che più palloni tocca meglio è, sale di spessore.

NUMERI. Lo aspettavano al varco in tanti. Più che il suo numero sulla schiena, la dieci, pesava l'investimento estivo: più di 28 milioni, in totale, in caso di riscatto a fine stagione. I conti ancora non tornano, ma con quello al Panathinaikos siamo a sette centri in viola in poco più di mille minuti giocati.

La crescita è evidente. Due gare consecutive giocate da titolare - tra Napoli e Conference - più di 150 minuti giocati nell'arco di quattro giorni. Non era mai successo da quando è a Firenze, così come la standing ovation convinta di tutti i presenti al momento del cambio al 60'.

Quando esce lui, la luce si spegne.


Lascia un commento