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Genio e qualità il Napoli di Spalletti ha un centrocampo da scudetto

Ruiz, Lobotka e Zielinski all’assalto della Fiorentina. Spalletti: «Lo scudetto? Io ci credo, grazie ai tifosi ci sentiamo dei supereroi»

L’ingegno risiede lì in mezzo. Se riesci a far girare rapido il pallone ed eviti la pressione avversaria, ecco che trovi più soluzioni verticali per servire gli attaccanti. Il Napoli è una delle squadre che meglio riesce in questo, al di là del sistema di gioco che usa e anche dagli uomini che schiera.

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Scrive La Gazzetta dello Sport. Contro una Fiorentina che aggredirà alto e farà densità in mezzo, ecco che la chiave di soluzione potrebbe essere proprio lì in mezzo. Anche perché nel centrocampo di oggi ci sono tiratori scelti come Fabian Ruiz e Zielinski che hanno realizzato rispettivamente 6 e 5 reti, dimostrando di saper risolvere anche in prima persona le cose.

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Quel triangolo mobile

Spesso si discute se il Napoli sia schierato 4-2-3-1 o 4-3-3. In realtà le formulette numeriche interessano poco a Luciano Spalletti che ai suoi centrocampisti chiede di stare sempre in movimento ruotando nelle posizioni, proprio per non dare riferimenti agli avversari.

Per cui oggi potremo vedere Zielinski più vicino a Osimhen, oppure il polacco inserirsi più a sinistra, con Fabian Ruiz pronto a rafforzare la terziglia di destra con Zanoli e Politano. Il più sacrificato resterà Lobotka, l’uomo degli equilibri che resterà sempre un po’ più basso per le marcature preventive in caso di perdita del pallone.

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Ma lo slovacco è abile anche a saltare in prima persona la pressione per aprire soluzioni diverse di gioco e in questo caso uno fra il polacco e lo spagnolo resterebbe più basso. Insomma è sempre difficile prendere le misure a gente che sa giocare di prima.

Ma anche gestire più tocchi aspettando l’attimo giusto per liberare un compagno. C’è un dato che dà la dimensione della qualità che il Napoli riesce a esprimere in mezzo al campo. In media un centrocampista di serie A effettua circa l’83 per cento di passaggi precisi.

Ebbene Zielinki viaggia quasi all’85 per cento, con Lobotka e Fabian addirittura sopra il 90. Insomma non solo è difficile toglier palla a questi tre (Anguissa è fermo per squalifica) ma anche limitarne le linee di passaggio.

Elogio del gruppo

Spalletti spiega, anche per fissare con forza i principi e la filosofia di un gruppo: «Oggi elogiate Lobotka che dà sempre sbocchi al gioco e sa trovare soluzioni. Ma quando lui non c’è stato, per infortunio, Demme per esempio a Torino con la Juventus è stato il migliore in campo.

E vi dico che oggi la differenza la farà Demme, quando entrerà. Questa testa qui, questi giocatori sono quelli che fanno la differenza. Danno il massimo al fianco del compagno, perché tutti possiamo essere utili. Se lo avessi fatto giocare di più, Diego, avrebbe fatto come Lobo».

Giusto che il tecnico rivendichi tutto questo. Anche perché in queste sette, lunghe e stressanti, tappe verso lo scudetto ci sarà bisogno di tutti.

Quel mantello

Intanto monta l’entusiasmo e i 50mila del Maradona sono pronti a spingere la squadra alla quarta vittoria consecutiva, a continuare a vivere un sogno. «Lo stadio pieno sarà come un mantello che ti avvolge e può farti diventare un supereroe», sottolinea Spalletti, convinto che stavolta l’effetto stadio sarà tutto per i suoi.

«Ci ho sempre creduto, ma questo è il momento in cui ci credo di più. Se dipenderà solo da noi lo vedremo strada facendo. Ora dobbiamo ragionare sulla nostra corsa, di avere una idea su quello che vogliamo che ci aspetti. A questo punto sarebbe ridicolo se dicessimo che non siamo in corsa per lo scudetto.

Ce lo giochiamo a prescindere dai risultati degli altri».


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