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Gazzetta - Verso Fiorentina-Napoli: Pioli e Conte, maestri di tattica a confronto

La rosea mette a confronto i due allenatori in vista della gara di sabato

Come riportato da La Gazzetta dello Sport,Stefano Pioli e Antonio Conte hanno caratteri diversi, ma tra loro c'è sempre stato un feeling speciale. Tanto che prima di una sfida di Champions tra Milan e Tottenham di qualche stagione fa, si mandarono messaggi di affetto a distanza.

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«Conte è uno dei pochi colleghi che mi ha chiamato per farmi i complimenti per lo scudetto» disse l'ex Milan, aggiungendo poi: «Si moltiplicano le difficoltà con lui in panchina. È un grande allenatore, che prepara molto bene le partite e cura i dettagli».

E anche Antonio esaltò Stefano pubblicamente. «Con il Milan ha fatto qualcosa di impronosticabile. Ha avuto un percorso molto lungo prima di arrivare al successo, e se lo merita». Sabato al Franchi si troveranno di nuovo l'uno contro l'altro.

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E studiano il modo per sorprendere. Strateghi che non amano vincolarsi a un unico dogma tattico, ma che cercano di trovare sempre la formula giusta che esalti le qualità del gruppo a disposizione. PIOLI. Pioli, in quattro partite tra campionato e coppa, ha quasi sempre cambiato il suo 11.

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Ruota gli uomini, cerca di coinvolgere tutti. E poi nell'ultimo match a Torino, ha anche cambiato sistema di gioco: la certezza, al momento, è la linea difensiva a tre e il centrocampo a quattro, cercando di sfruttare al massimo in fase offensiva la potenza e la qualità di due esterni straordinari come Dodò e Gosens.

La Fiorentina non ha ancora vinto in A, sbloccarsi contro la squadra campione d'Italia avrebbe un valore diverso. E chissà che lo stratega Pioli non provi a sorprendere rimescolando un po' le carte: ai tempi del Milan, ci mise un po' a trovare l'equilibrio e dare un'impronta tutta sua alla squadra.

Ma una volta trovata la quadra col 4-2-3-1, il Diavolo cominciò a volare, fino a centrare uno scudetto inatteso. CONTE. Conte è un attento studioso della materia, un amante del calcio e della cultura del lavoro. Nell'anno sabbatico si è aggiornato, senza precludersi la possibilità di avventurarsi per nuove strade nella ricerca di nuovi successi.

A Napoli ha lavorato mesi sul 3-4-2-1, poi, a mercato chiuso, ha cercato la chiave per far coesistere McTominay con Lobotka e Anguissa. E col 4-3-3 ha svoltato. Questa estate, invece, con l'arrivo di De Bruyne ha studiato un nuovo Napoli con i FabFour, quello che ha vinto nelle prime due della stagione.

Nulla di definitivo, anche perché le partite saranno tante e il 4-3-3 è ancora nelle corde dei campioni d'Italia.


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