Gazzetta - Pioli non è on fire, la Fiorentina non convince. E con il Como vietato sbagliare

Fagioli fatica, Dzeko fa ricredere il tecnico. Pioli voleva giocarsela alla pari, ma la Fiorentina è ancora indietro

Dopo due deludenti pareggi arriva anche la prima sconfitta. Tre partite di campionato, due punti. Il ritorno al Franchi, sotto la pioggia, di Stefano Pioli non è stato certo on fire… «L’emozione c’è stata, speravo di festeggiare qualcosa di diverso davanti ai nostri tifosi.

Questo stadio mi fa sentire qualcosa dentro e mi emoziona. Sono molto contento di essere qui», ha raccontato il tecnico, come scrive La Gazzetta dello Sport. NON GIOCO. «Giochiamocela alla pari», aveva detto alla vigilia elogiando il Napoli.

Ma difficile farlo poi sul campo, anche se alla quinta uscita stagionale, playoff di Conference compreso, la Fiorentina ancora non convince proprio sul piano del gioco. E questo è il punto dolente. Anche perché domenica, di nuovo qui, arriva il Como che gioca a calcio, ti mette in crisi e, invece, la Viola non potrà più fallire.

Perché altrimenti la corsa ai sogni si fa molto, ma molto dura. E poi inizia la Conference e riprende la Coppa Italia. Insomma, i ritmi aumentano. APPROCCIO SBAGLIATO. Chiaro, se commetti un fallo da rigore dopo tre minuti tutto si mette in salita.

E se prendi il raddoppio dopo quindici diventa una montagna da scalare. Ma questa squadra non trova il collegamento tra un centrocampo in cui Fagioli non riesce a prendere la bacchetta del direttore d’orchestra e Dzeko, pur essendo uno straordinario regista offensivo, patisce tanto in un calcio in cui la corsa ha un effetto determinante.

Pioli lo ha schierato titolare, ma dopo 45 minuti si è dovuto ricredere. E ha inserito prima Piccoli, poi Fazzini facendo un finale d’assalto e produttività come col Polissya quando ribaltò dallo 0-2 al 3-2. Ma qui c’era il Napoli, non gli ucraini.