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Gazzetta: le pistole di Piatek sono cariche. Alla fine potrebbe spuntarla lui dal 1'

L’ex Milan, secondo La Gazzetta dello Sport, nonostante i problemi fisici degli ultimi giorni dovrebbe essere preferito all’ultimo arrivato Cabral, che avrà spazio a gara in corso

Le pistole sono abbastanza cariche. Forse non del tutto, visto il problema che lo ha tenuto fuori dagli allenamenti per diversi giorni, scrive stamani La Gazzetta dello Sport. Ma abbastanza per sperare di fare ciò che in passato a Krzysztof Piatek è già riuscito.

Segnare alla Lazio. Il reparto offensivo della Fiorentina, uscito dal mercato, è nuovo di zecca con tre arrivi (due centravanti ed un esterno) che dovranno unire le forze per far dimenticare la partenza del capocannoniere del campionato.

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«I nostri nuovi attaccanti sono giocatori di livello assoluto, hanno le qualità per sostituire chi se ne è andato» ha detto ieri Italiano. Da oggi dovranno dimostrarlo in campo. Quella di stasera sarebbe stata al 100% la partita di Piatek.

Che può contare su quasi un mese di vantaggio rispetto al competitor, quell’Arthur Cabral considerato per caratteristiche e qualità il vero erede di Vlahovic. La Fiorentina ha un impianto di gioco che prevede sincronismi precisi nei movimenti.

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In quei meccanismi persino Vlahovic ha avuto bisogno di tempo per entrare. Per questo il vantaggio accumulato dal polacco lo rendeva automaticamente titolare in gare come quella di stasera. I mali di stagione però si sono messi di mezzo e Piatek ha saltato diversi allenamenti tornando in gruppo solo pochi giorni fa.

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Il ballottaggio, apertissimo, ha questa matrice. Anche se un po’ di vantaggio è rimasto. «Piatek non è stato bene, ora dobbiamo valutare attentamente cosa fare e chi far partire», ha ripetuto Italiano. Parole che comunque fanno pensare alla staffetta a prescindere da chi partirà dal primo minuto.

La stagione di Piatek è stata complessa visto che all’Hertha Berlino giocava poco. Alla prima chance in viola invece, in Coppa Italia contro il Napoli, subito gol e pistolettata da repertorio. A Cagliari (in campionato) ha esordito dal primo minuto giocando una partita volenterosa.

Ma poco incisiva. La stagione in Svizzera di Cabral è stata opposta, con 27 reti totali in 31 partite giocate. Numeri mostruosi che fanno venire l’acquolina in bocca ai tifosi viola. Spiega Italiano: «Cabral assomiglia più a Vlahovic per caratteristiche, ama cucire il gioco venendo fuori pur sapendo segnare in molti modi.

Piatek ci dà qualcosa di diverso. Riempie l’area e nelle partite in cui dominiamo il gioco nei sedici metri è un cecchino. Partono alla pari, chi sta meglio ed è più veloce a capire ciò che chiediamo, avrà qualche opportunità in più».


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