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Fiorentina, una sconfitta che fa male: il Como comanda al Franchi. Fabregas ingabbia Palladino

Gol presi “alla Italiano” e una partita meritatamente vinta da chi è venuto a Firenze per imporre il proprio gioco

Fiorentina-Como 0-2: risultato meritato, frutto di una gara comandata con personalità, idee e gioco da parte degli ospiti. E i viola? Spaesati a casa propria, impotenti di fronte all’aggressività, alle idee e alla tattica dei ragazzi di Fabregas.

Palladino si è assunto tutte le responsabilità di una gara iniziata bene, proseguita male e finita malissimo. Viola inconcludenti davanti, incredibilmente leggeri e impreparati in difesa. Il gol dello 0-1 si faceva fatica ad accettarlo con un allenatore votato all’attacco come Italiano, figuriamoci con un difensivista come Palladino.

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Pongracic nel dopo gara ha detto che non si può prendere gol così. Ha ragione. Insensato, su un calcio da fermo a proprio favore, mettere in copertura su Diao (la cui qualità principale è la velocità) due giocatori come Cataldi e Mandragora.

Il risultato finale poteva essere previsto. Ma più in generale, risultato a parte, il Como al Franchi ha fatto la voce grossa, imponendo le proprie idee e il proprio gioco. Dall’altra parte Palladino, banalmente, non ci ha mai capito nulla.

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A partire dalle scelte iniziali: con Fagioli trequartista che per tutto il primo tempo ha vagato in cerca di posizione, palla e ritmo. Davanti, senza Kean, era prevedibile incontrare grandi difficoltà. Zaniolo ha fatto il suo, ma se dopo 20 secondi avesse segnato da buona posizione invece che sparare in Ferrovia certo avremmo visto un’altra partita.

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Inutile nascondersi, la sconfitta contro il Como fa male. Perché ridimensiona una Fiorentina che ancora vaga in cerca di una propria identità. Una squadra allenata da un allenatore difensivista che quando prova anche solo leggermente a snaturarsi incappa spesso in brutte figure.

Che stia cercando di scrollarsi di dosso questa sua indole catenacciara è indubbio, che però tutto ciò continui a ritorcersi contro la Fiorentina è altrettanto evidente. Non si salva Palladino ma ai viola mancano leader Senza Kean che oltre a essere un peso specifico per l'attacco è anche un leader nello spogliatoio, la Fiorentina si è ritrovata senza carattere.

Anche perché coloro che dovevano trascinare la Fiorentina non lo stanno facendo, e non lo hanno mai fatto. Il primo indiziato in questo senso è certamente quel Gudmundsson la cui utilità in questa Fiorentina resta ancora tutta da dimostrare.

Non è mai in condizione, entra, non fa nulla, si fa male ed esce. Che poi volendo può essere questo anche il riassunto della sua avventura in viola fino ad ora. Ma come lui ci sono anche i vari Colpani, Beltarn (sempre più quantità e sempre meno qualità).

Insomma se la Fiorentina non gira è principalmente colpa di Palladino ma anche alcuni dei suoi certo non lo stanno aiutando. Tutto questo in attesa dell'apporto fondamentale dei nuovi.


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