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Fiorentina, un nervosismo profondo che va oltre le sconfitte. Palladino spaesato, il mercato può rilanciare la stagione

Nervosismo diffuso in casa viola, specie nell'ultimo periodo in cui l'incantesimo sembra esser svanito e si torna a fare i conti con la dura realtà

Nervosismo in casa Fiorentina. Questo è l'aspetto più preoccupante che emerge dopo la sconfitta rimediata a Monza (la quarta nelle ultime cinque uscite della squadra viola). Certo il momento è delicato, se non è crisi poco ci manca, eppure questo nervosismo viene da lontano e va oltre le sconfitte.

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Perché sì, sicuramente le sconfitte pesano e fanno arrabbiare anche in società ma nonostante tutto la Fiorentina è in linea con quanto fatto un anno fa. Al termine del girone d'andata, infatti, la squadra di Palladino ha un punto in meno rispetto a quella di Italiano (anche se quella di Italiano aveva due posizioni in più ed era ancora in corsa per la Coppa Italia).

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Ma oggettivamente la Fiorentina ha fatto un discreto girone d'andata. Specie per chi partiva con un obiettivo anonimo come "migliorare la passata stagione". A oggi, dunque, la squadra è in linea con quanto chiesto dalla società.

E allora perché e da dove viene questo nervosismo?

Le bordate di Pradè non sono passate inosservate né post Monza: "Non siamo solo amareggiati, siamo incazzati. Questo non va bene. Mancano dieci giorni alla fine del mercato: chi ha mal di pancia ce lo dica chiaramente e troveremo una soluzione".

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Né post Napoli: "Oggi mi è sembrato un nostro suicidio. Abbiamo giocato contro una squadra fortissima, ma il risultato è troppo pesante". Concetti duri in cui il direttore sportivo della Fiorentina fa trapelare un discreto malumore per quanto visto in campo nelle ultime uscite della squadra.

E Palladino? Certo anche lui non le ha mandate a dire e già dall'estate scorsa quando a più riprese, e pubblicamente, si è lamentato del mercato portato avanti con grande calma dalla società. E inoltre lo stesso Palladino ha indirettamente risposto a Pradè dopo Monza: "Che si sia rotto qualcosa mi sembra folle.

La squadra è unita, compatta, lavora con intensità. Sono i dettagli che ora fanno la differenza, poi il direttore giustamente deve fare il suo lavoro e lo farà sul mercato, io mi devo concentrare sulla squadra". Come a dire: te pensa al mercato che alla squadra penso io...

Insomma, come scritto sopra, la Fiorentina oggi, vista da fuori, non è il manifesto della serenità e della compattezza. In tal senso il direttore generale viola, Ferrari, ha provato ad arginare la situazione con un intervento da pompiere in occasione della presentazione di Folorunsho: "Ho sentito il presidente stamani, per farvi capire quanto siamo allineati e quanto ci sentiamo con lui.

Il gruppo è unito, convintissimo di uscire da questo periodo". Intervento doveroso ma che dovrà esser seguito dai fatti. Ognuno nella Fiorentina, in questo momento, deve fare di più. Dal presidente in giù fino all'ultimo dei giocatori.

Serve cambiare marcia, ritrovare compattezza, unità d'intenti, voglia di aiutarsi in campo e tornare a stupire come qualche settimana fa. Per farlo, appunto, servirà l'aiuto di tutti dalla società all'allenatore fino ai giocatori.

E a proposito di fare ognuno la sua parte, come procede il mercato?

Siamo a metà mese e la Fiorentina ha inserito nel motore Folorunsho, che sarà utile alla causa, e Valentini di cui però non è chiaro né il presente né tantomeno il futuro. Per una squadra in grande sofferenza specie a centrocampo non si è fatto praticamente nulla.

Servono energie fresche proprio in mediana, alternative valide e pronte all'uso. In realtà sarebbero servite già dal primo di gennaio ma si sa, il mercato invernale è complicato, specie per chi ha poche idee e pochi soldi. Ed è anche vero che quello invernale non è un mercato come quello estivo, in cui più ci si avvicina alla scadenza e più diventa facile fare qualche affare.

Il mercato invernale è complesso e verso la fine lo diventa ancora di più per mancanza di tempo, perché c'è una stagione da portare avanti e perché chi ha i giocatori buoni difficilmente se ne priva (situazioni incredibili a parte).

In questa fase in cui Palladino non sa più che pesci prendere e la squadra sembra aver perso condizione fisica e mentale la sferzata alla stagione può arrivare solo dal mercato. E il rischio di gettare al vento l'ennesima occasione con un mercato anonimo e al risparmio come negli ultimi anni è grande.


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