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Fiorentina squadra da tutto o niente. Italiano ora cerca anche continuità

Festa a Peretola dopo la vittoria in Coppa Italia, la follia della squadra contagia anche i tifosi: «Siamo con voi»

O tutto o niente. Che la Fiorentina fosse una squadra capace di scalare una montagna altissima ma anche di inciampare al minimo terreno sconnesso lo si era capito fin dalle prime settimane della stagione. Non è un caso che il primo segno “X” sia arrivato soltanto dopo 18 turni di campionato.

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Quasi al giro di boa. E nemmeno che qualche ko sia maturato nella maniera più rocambolesca. Vedi la sconfitta nel derby toscano contro l’Empoli. Scrive La Nazione. E’ qui che Vincenzo Italiano deve lavorare. Comunque consapevole della strada percorsa di questa nuova avventura.

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La città, dopo il successo di Bergamo contro l’Atalanta, capace di proiettare i viola di nuovo in semifinale di Coppa Italia, è come impazzita di gioia. Erano almeno due-trecento i tifosi che l’altra sera hanno atteso il ritorno del gruppo allo scalo aereo fiorentino per accoglierlo in maniera trionfale.

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Per ribadire ancora una volta a Biraghi e compagni «Siamo con voi».

La delusione e pure la rabbia per il passaggio di Vlahovic alla Juventus fa già parte del passato: adesso è più forte la voglia di rivalsa

Anche l’amarezza per il triplice schiaffo rimediato sabato scorso, in casa quattro mesi dopo l’ultima volta, pare alle spalle. Ma ora più che mai serve trovare davvero continuità di risultati per scendere dall’otto volante delle emozioni.

Basta riguardare il film del campionato per capirlo. Sì, perché la stessa squadra che con determinazione era riuscita a fermare il Milan primo in classifica (insieme al Napoli). La settimana dopo uscì sconfitta dal Castellani di Empoli, rimontata dagli azzurri di Andreazzoli.

La capacità di reazione post ko c’è sempre stata. Dopo il 4-0 col Torino, in due partite sono stati realizzati 11 gol, 5 al Napoli e ben sei al Genoa la volta dopo. E’ successa la stessa cosa pure questa volta. Dopo le tre reti incassate dalla Lazio, ecco che, seppur in 10 uomini, l’orgoglio ha permesso di trovare una vittoria quasi liberatoria.

A gioire è stato pure il presidente Rocco Commisso, che ha seguito tutto il match dagli Usa. La propria soddisfazione - per la prima volta nella sua gestione la Fiorentina raggiunge una semifinale - l’ha ribadita anche al tecnico, sentito telefonicamente al termine della gara.

Adesso, però, c’è da compiere l’ultimo miglio, quello più importante: puntare alla continuità di rendimento.


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